Non sentii le ragazze rientrare ma al mio risveglio fui
salutata da una Tomoyo in gran forma, e una Liberty svenuta sul letto… non
aveva mai retto le ore piccole. Facemmo piano e andammo in mensa dove trovammo
Shaoran, in preda ad un raptus mangereccio di proporzioni leggendarie:
“Ma non avete fatto le ore piccole? Com’è che siete più
freschi e riposati di me?”
“Niente di che, in realtà… troppo imbarazzo… lo sai com’è
fatto Shaoran, ci va del tempo perché la cosa gli vada giù.”
“Immagino” dissi prendendo la mia solita tazza di thè e la
mia solita brioche.
Ci sedemmo al tavolo di Sha.
“Ragasshe, buongiornhmph” biascicò lui
“Buon giorno anche a te fratellino” ridacchiai vedendo come
si stava per strozzare alla vista di Tomoyo, che gli si sedette accanto con
naturalezza: sì, sarebbero di certo stati una coppia perfetta nel prossimo
futuro.
Finimmo di fare colazione e andammo verso la piazza per
cominciare a smontare tutto. Cominciammo ad accatastare le sedie l’una
sull’altra in ordine.
All’improvviso sentii una voce familiare:
“Bene bene bene. Cosa abbiamo qui? Un lucertolotto impacciato,
una cronomante sadica e una draghetta rubacuori… però, me ne vado via per
qualche decennio e qui mi cambiano tutto eh? E allora, dov’è il mio saluto?”
Ci girammo insieme, abbastanza rissosi a dire la verità, ma
colui che ci si parò davanti non era altri che il nostro adorato, il nostro
amato Albion-ji-chan. Amico di mia madre e di Hareven, testimone di mio padre e
colui che l’ha sostituito nella mia infanzia. Ha fatto da zio a tutti e tre…
siamo sempre stati insieme dopotutto. Era stato lui a instillare in Shaoran
l’amore per il combattimento corpo a corpo… e sempre lui gli aveva insegnato un
bagaglio di tecniche che Sha ancora si portava dietro e usava quasi
quotidianamente.
“ZIO AL!!” gridammo saltandogli addosso
“Ok, ok, ok – disse lui abbracciandoci vigorosamente – ecco
il mio saluto. Mi siete mancati ragazzini!” io avevo le lacrime agli occhi,
come anche Tomoyo, Sha invece cercava di trattenersi. Erano 10 anni che non lo
vedevamo, era in missione.
“Allora zio Al… com’è andata la missione?”
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“Allora zio Al, com’è andata la missione?” guardai gli
occhioni viola di Tomoyo, quelli opachi di Nay’ar e quelli da rettile di Sha…
dio quanto volevo bene a quei ragazzi…
“Che domande cucciolotti! Ovvio che è andata bene! L’hanno
affidata al grande Albion Void dopotutto! Ma ditemi di voi… ce ne avete messo
di tempo eh? Shappyon? Tomo-rin?” li guardai con gli occhi socchiusi, con
espressione sorniona… ne avevano sprecato di tempo per mettersi insieme! Ero
sempre stato dell’opinione che fossero fatti l’uno per l’altra e, come sempre
del resto, avevo ragione.
Appoggiai il mento sulla testa di Nay’ar e aspettai la loro
risposta che, seppur muta e totalmente imbarazzata, non tardò ad arrivare… se
si avevano buone capacità di osservazione chiaramente. E io ne avevo più che a
sufficienza. Sogghignai e mi rivolsi alla mia lucertolina preferita
“E allora lucertolotta… hai fatto colpo eh? Come mai fai la
preziosa? E’ un gran figo… e se te lo dico io ci puoi credere…” mi aspettavo
che arrossisse almeno un po’ e invece niente, sospirai,
“Zio Al… sarà anche figo ma ha un atteggiamento del tutto
sbagliato… non lo sopporto… è quasi come Hareven 2!” non potevo certo darle
torto…
“Piuttosto zio Al, quanto ti fermi?” mi chiese con occhioni
(stranamente) luccicanti
“Non molto purtroppo, piccoli… giusto il tempo di salutare
il Rettore e qualche vecchia conoscenza e poi me ne andrò” era triste che il
mio lavoro mi tenesse così lontano dai miei piccoli ma che potevo farci?
D’improvviso qualcosa cambiò nella vibrazione dell’aria e
voltandomi vidi lo spasimante di Nay’ar avvicinarsi con grazia.
“Ehi mia piccola Nay’ar!” lo fulminammo con lo sguardo, io
Nay’ar e Shaoran. Era riuscito a farmi capire cosa non andava in lui con una
semplice frase… Nay’ar era la MIA piccola… mia e di nessun altro, le misi le
braccia attorno, tenendo in mento sulla sua testa e lo fissai.
“Non mi voglio ripetere più, Herd-san. Cos’altro vuoi da me?”
non so chi fosse più infastidito, se io o lei
“Volevo ringraziarti mice… Tsubasa – salvato in corner… –
per il vestito, il ballo e la compagnia e ti volevo anche chiedere chi fosse il
ragazzo che ti sta abbracciando… non saperlo mi infastidisce” sentico qualcosa
premere contro la mia mente. Ci andava poco a capire che quel piccolo psionico
stava cercando di prendere informazioni su di me. Non potevo certo creare una
barriera mentale su tutti noi… quello succede solo nei libri (e non certo
quelli di buona qualità) quindi parlai.
“Sono Albion Void, ragazzino. Cosa vuoi dalla MIA Nay’ar?”
la mia piccola mangiò la foglia subito, c’era sempre stata empatia tra noi.
“Albion, non ti preoccupare, Herd è solo uno studente
in visita e mi stava solo ringraziando per ieri sera.”
“Aaah, capisco… quindi lui è solo uno studente in
visita che educatamente ringrazia solo per poi andarsene, giusto,
piccola?” mi divertiva la sua scelta di omettere lo ‘zio’ abituale, senza
quello il mio ‘piccola’ prendeva tutto un altro significato… e la cosa mi
esaltava non poco.
Lui pareva interdetto mentre Shaoran e Tomoyo non riuscivano
quasi a trattenere le risate.
“Certo, infatti ho le lezioni. È meglio che vada. A dopo Na…
Tsubasa!” aspettammo chesi allontanasse e scoppiammo a ridere, mi sedetti su
una sedia mi asciugai le lacrime
“Cucciola, mi mancavano le nostre complicità”
“Anche a me, zio Al…”
“Però Shaoran è stato un tuo grande sostituto…” mi girai con
sguardo sornione
“Ma davvero Tomo-rin?” vidi Shaoran, che intanto si era
ripreso, fare un passo indietro
“Volevi prendere il mio posto Shappyon? Con che coraggio mi
volevi sostituire?” lui deglutì vistosamente
“I-io n-non avevo in…tenzione d-di p-prendere il tuo posto
zio Al… qualcuno però doveva di-difenderle e… e…”
“E tu pensavi di esserne all’altezza? Dimostramelo Shappyon!
Fammi vedere cosa sei diventato” socchiusi gli occhi e gli lanciai uno sguardo
di sfida, uno di quelli a cui non sarebbe stato in grado di sottrarsi. Guardò
Nay’ar, serissima, e Tomoyo, preoccupata. Deglutì di nuovo e fece spallucce. Mi
fissò negli occhi con sguardo determinato e accettò la sfida.
“Ok, zio Al… non usare come scusa la vecchiaia, quando ti
avrò battuto”.
I suffissi vari che usa Albion, non hanno altro significato se non quello di rendere più carini i nomi ^^.
E quindi... cosa ne pensate? A me Keichi non fa per niente pena... e a voi? si preannunciano scintille nel prossimo episodio di Nay'ar Chronicle "UNO SGUARDO AL PASSATO PER AFFRONTARE IL FUTURO -Parte 2-" Non perdetelo! Al prossimo post. Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!