PREMESSA, molto importante è il Mind Fleyer... bhè... per capire cos'è... immaginatevi un tizio vestito con una tunica nera, solo che al posto della testa ha un polpo... e usa poteri mentali molto forti... ecco più o meno ci siete... nel caso lo potete googlare tranquillamente ^o^.
Non ebbi il tempo di arrivare che la vidi puntare una spada
alla gola di qualcuno uguale a lei… in che guai si era cacciata stavolta?
Sospirai e guardai verso il cielo.
“Eh… Ha-kun… se solo tu ci fossi… qualche volta”.
Gettai ciò che restava di un Mind Fleyer oltre il cancello e
intrecciai di nuovo le fibre della barriera che circondava la scuola.
“Dato che sono qua, tanto vale divertirsi no? Se ho fortuna,
per quando avrò finito con voi, la mia piccola avrà finito con chi di dovere.”
Energia verde scuro mi ricoprì gli arti, scostai un ciuffo
rosso dagli occhi e guardai l’oscurità: “Questo verde si intona perfettamente
con i miei capelli, non trovate?” essa mi rispose con un sibilo sommesso.
Si fecero avanti 4 Mind Fleyer, il loro potere psionico li
faceva brillare di una fioca luce bluastra:
“Oh si tesoro… ora si ragiona!”
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Entrammo nella Sfera.
Per l’occasione aveva preso la forma di una stanza
essenziale ma accogliente.
Il Rettore si sedette e fece fare altrettanto a Fenril e i
professori. Ci offrì delle sedie ma noi preferimmo stare in piedi.
“Lent, caro, potresti prepararci uno dei tuoi tè?”
“Come signore?” gli chiese giustamente stupito. Dovevamo
anche servirgli il tè?
“Uno per discutere tranquillamente.” il Rettore sorrise.
“Ma certo, signore” rispose lui.
Una goccia di sudore mi scese lungo la spina dorsale e mi
fece rabbrividire. Tomoyo mi prese la mano. Non mi ero accorta di tremare.
“Mentre aspettiamo il tè mi voglio congratulare con te e
Tsubasa, il consenso di questo evento salirà sicuramente alle stelle”
“Signore, non credo che sia…” cominciai, ma il Rettore mi
fece cenno di tacere. Non aveva ancora detto uno dei suoi <Uhuh!>… c’era
da preoccuparsi.
“Senti <signor Rettore> non ho tempo da perdere. Ho
piani da fare e valigie da preparare, per quando libererete il posto che mi
spetta tra gli dei” non riuscii a stare in silenzio.
“Non ti illudere! Sei solo un d…” Shaoran mi prese per una
spalla e strinse fino a fare male, Tomoyo strinse la mano e il Rettore disse
secco:
“Tsubasa!” abbassai lo sguardo.
“Scusi signore. Non accadrà più.” Fenril si mise a ridere.
“Ahahahah! Come sei obbediente, quasi mi viene il
voltastomaco!” Paffir si fece largo e cercò di evitare il peggio portando il
tè.
“Ecco signore.”
“Per me niente zucchero, giardiniere. La vita è già
abbastanza dolce… per me. Ahahahahah!!”
Paffir servì con gentilezza tutti i professori e il Rettore,
poi prese la tazza di Fenril, la riempì e la sbatté davanti al deuncolo, senza
versarne nemmeno una goccia:
“Io sono un erborista.”
Sentii Sha trattenere una risata mentre cercava di restare
serio, e continuava a tenermi la spalla… evidentemente c’era davvero scritto
<maniglia> sopra…
Liberty, aspettò Paffir e gli prese la mano, cercando di
calmarlo.
“Passiamo alle cose serie. Non posso lasciare i miei ragazzi
senza supervisione troppo a lungo.”
Fenril bevve un sorso e sorrise a Paffir.
“Hai ragione. Dunque, come potete immaginare sono qui perché
ho trovato l’ultima reliquia… o almeno so di cosa si tratta. È una chiave. La
chiamano <Sapienza del Saggio>.
Ogni reliquia rappresenta un dominio: il Fisico, una spada
(l’Artiglio della Furia), la Ragione, una clessidra (il Cuore della Scienza), i
Sentimenti, una freccia (la Piuma di Cupido) e lo Spirituale, una chiave (la
Sapienza del Saggio). Le prime due le avete voi, nascoste per bene o le avrei
localizzate da tempo e non sarei qui a giocare, la terza ce l’ho io, grazie
alla mia Nay’ar” Annuimmo. Sapevamo già tutto quello che ci stava dicendo. Non
era nulla di nuovo, anche se faceva male ogni volta pensare che era stata colpa
mia.
“Nonostante le mie ricerche, non sono riuscita a scoprirne
la locazione. Evidentemente le mie fonti sono troppo aggiornate oppure…
comunque. Lascio a voi il compito di trovarlo. Non ho dubbi che qui abbiate abbastanza
vecchiume.
Una volta trovata, me lo farete sapere. È facile, dopotutto
posso sentire tutti i pensieri che mi vengono rivolti, non essendo più
insediata però, posso percepire solo quelli urgenti o pericolosi.
Nel mentre cercherò il covo di Chtulu. Una volta raccolte
tutte e 4 le reliquie ci dirigeremo là. E, mentre voi combatterete contro di
lui, io lo sigillerò, firmando un biglietto di sola andata per il posto che mi
spetta.” I suoi occhi neri come ossidiana brillarono di cupa anticipazione.
“Molto bene, Fenril.” disse calmo il Rettore posando la
tazza,
“Se dovessimo scoprire qualcosa, ti avvertiremo.” Poi, con
voce più allegra del solito esclamò:
“Bene, direi di sciogliere la seduta. Anche perché lo
spezzatino mi aspetta uhuh!”
Sembrava che il pericolo fosse passato, si alzarono tutti e
uscimmo dalla Sfera.
Il Rettore si volse verso Fenril:
“Sembra che siamo rimasti senza argomenti di discussione… in
questo caso addio” lei scosse il dito schioccando la lingua:
“Oh, no caro… arrivederci.” e scomparve schioccando le dita.
La tensione si alleggerì istantaneamente e mi ritrovai con
Cleto sulla testa senza quasi accorgermene:
“Nay tutto bene? Sapevo che la tua idea di prendermi la
giornata libera sarebbe stata pessima!”
“Tutto bene Cleto, non è successo niente di grave…”
“Al contrario è stato un discorso illuminante!” mi
interruppe il Rettore.
“In che senso, signore?” chiese curiosa Liberty,
“Sappiamo che le difese scolastiche sono abbastanza alte da
non permetterle di trovare le reliquie e, cosa assai più importante, non sa
dov’è l’ultima mia cara, uhuh!” era tornato il Rettore di sempre e questo mi
rassicurava.
“Beh signore per la ricerca come…”
“Kagurazawa, non ti preoccupare. Ne parleremo dopodomani,
non voglio assolutamente farvi perdere questa serata che, prevedo, ancora piena
di colpi di scena e, soprattutto, non voglio togliervi il piacere di mettere
via tutto e smontare le impalcature, uhuh! So quanto amiate questi incarichi,
uhuh!” persino i professori assunsero un’espressione a metà tra il rassegnato e
l’impietosito… mentre ci guardavano.
Facevamo loro pena… anche a Mina Mino…
“Tornate alla festa, continuate a renderla un successo, mi
raccomando uhuh!”
Fu Liberty a rispondere:
“Si, signore.” disse incerta.
Chiesi a Cleto di tornare alla sua serata libera e, mentre
tornavamo alla piazza, osservai Tomoyo e Shaoran.
Camminavano poco più avanti di me, vicini ma lontani al
tempo stesso… erano 20 anni che vedevo questa situazione: era ora di finirla,
era ora di dare loro (o meglio a lui) una svegliata. Mi avvicinai e mi
infilai nel mezzo appoggiandomi su entrambi:
“Sapete ragazzi…” sorrisi, sia per ciò che stavo per dire,
sia per la loro espressione persa:
“Se non lo farete voi… lo farò io.” risi e corsi avanti
intercettando Liberty e Paffir che furono più che contenti di darmi una mano.
“Ma certo Nay’ar” disse lei,
“È proprio ora che si diano una scossa…” disse lui guardando
il terreno.
Ora avevo una missione.
Tutto questo (in realtà non proprio tutto ^^) nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: 'Quando tutto va secondo i piani... degli altri' non perdetela! Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!