sabato 26 ottobre 2013

QUANDO TUTTO FILA SECONDO I PIANI... DEGLI ALTRI!

Salve a tutti, scusate l'assenza... ho rischiato davvero il linciaggio stavolta... per farmi perdonare, questa parte è leggermente più lunga delle altre... spero vi piaccia...

Tornammo in piazza.
Nulla era cambiato, Castor teneva banco perfettamente e insieme al sempai si erano messi a fare un po’ di musica elettronica.
La pista era di nuovo stracolma.
Incrociai lo sguardo della mia controparte e capì. Ci saremmo dati il cambio alla fine della canzone. Glielo dovevo.
Salutai i miei amici, bevvi un po’ di analcolico e mi diressi verso il palco. Qualche persona mi riconobbe e mi fece i complimenti. Ad ogni persona diventavo più rossa…
“Ehi Nay!” da quando le zanzare parlano?
“Nay’ar! Ascoltami!” ignoralo Nay’ar, mi dicevo, tanto non ha niente di importante da dirti…
“Tsubasa! Stai bene?” mi mise la mano su una spalla… che bello la parola ‘Maniglia’ non si era ancora staccata dalla mia testa… me lo scrollai di dosso e continuai a camminare
“Tsubasa per favore! Odiami se vuoi! Mandami al diavolo se devi ma non mi ignorare! Sono seriamente preoccupato per te!” mi girai seccata, incrociai le braccia e gli dissi angelica:
“Ma io non ti devo alcuna cortesia” sorrisi e raggiunsi il palco sulle ultime note di una canzone che non conoscevo.
Ci incrociammo sulle scale:
“Penso che un po’ di lenti ora ci stiano bene, sai le coppie si dovranno formare no?”
“Non potrei essere più d’accordo Castor – gli risposi – ma ancora non è il momento dei lenti… ancora una canzone” mi osservò alzando un sopracciglio
“Pare che tu abbia già in mente qualcosa… o sbaglio?” sorrisi
“Non sbagli, purtroppo è un duetto quindi non potrai riposare molto la voce ma… se cantassi da laggiù l’effetto sarebbe ancora più bello” sorrise, chissà perché con lui era tutto un susseguirsi di sorrisi
“… che canzone?”
“Quella che provavamo in segreto, un po’ di rock acrobatico… che ne dici?”
“Aaaah… è cominciata l’operazione?”
“Sì.”
“Allora, dai tu l’attacco.”
Salii sul palco e distribuii gli spartiti, che avevo lasciato al sempai, a chi di dovere.
Mi misi davanti al microfono e cominciai a parlare:
“Ragazzi, ragazze, professori, vi state divertendo?” mi rispose un boato affermativo e non dubito che anche un paio di professori fossero in mezzo all’urlo
“Mi fa molto piacere anche perché la serata è lungi dall’essere finita! – Castor bevve del succo e mi fece l’occhiolino, anche lui era pronto – Dopo del pop e dell’elettronica… spero che la prossima canzone vi piaccia. La vorrei dedicare a due miei amici in particolare. Spero vi divertiate!” schioccai le dita in alto e partì un leggero ritmo al piano un ritmo un po’ retrò che ben presto lasciò spazio alle trombe, e io e Castor cominciammo a fare la nostra magia.
Tomoyo e Shaoran si guardarono subito non appena capirono che canzone fosse (il accadde non più tardi delle prime due note), e di conseguenza distolsero lo sguardo.
Paffir  e Liberty, ridendo cominciarono a ballare e Castor passando, diede una spinta giustapposta a Tomoyo che finì irrimediabilmente addosso a Sha e, non si sa bene come (perché Sha è un gran stoccafisso in queste cose) anche loro si misero a ballare.
Mentre cantavamo li osservavo.
Erano vicini, ballavano bene, si preparavano alla parte lenta della canzone, ma mancava loro qualcosa…
E poi attaccai la parte lenta: vidi che lei gli diceva qualcosa e cominciai a sperare.
Lui le si avvicinava, sempre di più, sempre di più e… ricominciò la parte veloce… lui si riprese le fece fare un paio di giri prima di riprendere la coreografia normale! BAKA SHAORAN!  Impacciato come nella melassa!
Terminammo la canzone e guardai tristemente Castor che ricambiò il mio sguardo con altrettanta delusione.
“Cavolo Nay c’eravamo così vicino…”
“Lo so Uno… lo so” dissi tristemente
“Nay’ar!” erano Paffir e Liberty che con espressione delusa si erano fatti strada sotto il palco
“Avremmo una proposta” feci cenno a Castor di avvicinarsi, e una volta arrivato la coppia spiegò il loro piano.
“Potrebbe funzionare… più diretto di così…”
“È difficile che persino Sha non capisca no?”
“Ho paura che non funzionerà ma tentar non nuoce” dissi alzandomi.
Liberty aveva pensato a tutto e aveva anche gli spartiti… la canzone era ‘Kiss the Girl’ un lento abbastanza diretto… si sperava che Sha recepisse l’antifona e non ci facesse più sclerare… doveva prendere l’iniziativa.
E così Castor cominciò a cantare. Io mi limitavo al coro e al controcanto.
E come da programma… Lui non recepì.
Si mise sì a ballare con Tommy… ma era evidente che non aveva capito.
Tomoyo era sempre più sconsolata.
Verso metà canzone vidi il damerino lanciarmi un’occhiata, sorridere e avvicinarsi alla coppia.
Era evidente che stava chiedendo di ballare con Tomoyo… cosa sperava di fare? Non avrebbero mai accettato… e invece, contro ogni mia previsione, Tomoyo prese la mano di Herd-san e cominciarono a ballare… lasciando il mio fratellino incredulo, solo e allibito.
Si mise in disparte e aspettò ma quando  Herd-san, sul finire della canzone, stava per far fare il caschè alla mia amica, non ci vide più. Si avvicinò a grandi passi ‘Se mi rovina il vestito con una rissa, giuro che gli rovino il cervello’ pensai.
Castor sorrideva, compiaciuto dal cambio di espressione sul viso rettiloide di Sha.
Arrivato a pochi passi da loro si mise a sbraitare: “Ehi tu, damerino playboy! Toglile le mani di dosso, lei è la mia ragazza!” la musica si interruppe, Paffir comparve alle spalle di Sha, in caso di emergenza, e io lo affiancai. Liberty comparve alle spalle di Herd-san e Tomoyo, ridacchiando guardò Shaoran:
“Questa mi è nuova…” disse divertita… sempre saputo che era una sadica… potevano dire tutto quello che volevano ma avevo ragione io.
Shaoran, viola melanzana, cominciò a balbettare qualcosa di incapibile… e io ero lì accanto.
Ci avevano fatto cerchio intorno e pure i professori si stavano godendo la scena:
“Capisco” disse Tommy sorridendo “L’hai sentito no?” continuò lasciando la mano di Herd-san e avvicinandosi a Sha “c’è voluto un po’, ma pare che io sia la sua ragazza. Grazie dell’aiuto Keichi” era radiosa… lei che sapeva tutto.
“Non c’è di che, piccola pantera.” Rispose Herd-san, che era il complice, ridendo.
“M-mi sono davvero messo così in ridicolo?” chiese Sha… l’unico all’oscuro di tutto che era riuscito a guadagnarsi una figura imbarazzantissima. Alla sua domanda, tutti (e intendo tutti) scoppiammo in una sonora risata.
“Così sembrerebbe fratellino” lo rassicurai io… non è mai bello vivere nel dubbio.
Sentii dal palco Castor che diceva nel microfono: “Per festeggiare il lieto evento ci va un’altra canzone, che ne dite? Qualcosa di movimentato?” l’attenzione di tutti fu subito riportata al ballo e mi ritrovai sola con i miei amici e Herd-san:
“Grazie Herd-san… non si sarebbe mai svegliato senza una scossa” sorrise e mi prese la mano.
“Questo e altro per te, mia piccola Nay. Soprattutto… ora che me ne devi una non puoi non concedermi un ballo.” Sbuffai
“Ancora con questa storia? Lo sai che non so ballare, e non ho intenzione di imparare. Mi sdebiterò, ma non così. Ora vado sul palco, c’è bisogno di me.”
“In realtà non ti vuole nessuno sul palco…” mi disse Paffir poco prima che partisse la mia voce registrata.
Mi sentivo duettare… senza aprire bocca…
“E dai Nay, Dopotutto ci ha aiutati…” mi disse Tomoyo.
“Non guardare me… è la TUA patata bollente… io ho già dato più volte, stasera…” restai a bocca aperta
“Tu quoque Sha…non mi fiderò mai più di te” non c’era nessuno che mi avrebbe salvata, tutti tifavano per lui… non ero io la loro amica? Sospirai e presi la mano di Herd-san che sorrise soddisfatto... odiavo quell’espressione.
Me l’avrebbero pagata.
Tutti.
“Ti pesterò i piedi” dissi convinta.
“Tu libera la mente e fatti guidare, segui l’istinto… fidati di me” sentii la leggera risata di Uno nell’auricolare.
Me l’avrebbe pagata anche lui.
Aspettammo la canzone successiva, che si rivelò essere anche l’ultima della serata: una specie di minuetto leggermente up-beat con un violino splendido… sospirai e feci come mi era stato detto: cercai di seguire l’istinto e liberare la mente. All’inizio fu un po’ complicato, non avevo la più pallida idea di cosa muovere ma poi Herd-san mi chiese di guardarlo negli occhi e di rilassarmi.
‘Brutta figura per brutta figura…’ pensai, e obbedii.
Andò molto meglio del previsto, non pensavo di saper ballare così bene, in breve tempo la maggior parte dei ballerini in pista ci fece largo e, prima che me ne accorgessi, rimanemmo gli unici a ballare.
Tra figure prestabilite dal minuetto e nuove figure che non avevo mai immaginato potessero esistere né tanto meno essere eseguite, ci facemmo strada attraverso le note e le parole. Ma mai fui in dubbio sul passo da eseguire…
Il damerino, infine, decise di farmi terminare con un casquè.
Rimasi in quella posizione per qualche secondo, con il suo sguardo lampeggiante di endorfine piantato nei miei occhi vaqui… cosa voleva leggervi?
Ritornai in me quando la sala esplose in un poderoso applauso: mi ripresi e la leggerezza della mia testa scomparve, facendo comparire un’espressione dubbiosa sul volto del damerino.
“Grazie del ballo mia piccola Nay, è stato… meglio di come mi aspettassi, hai molto più ritmo in te di quanto sperassi.” Lo guardai male:
“Ho già detto e ripetuto che non sono piccola né tantomeno TUA. E’ un peccato che non ti abbia pestato i piedi… mi sono sdebitata. Non abbiamo più nulla da dirci.” Gli ero davvero grata per quanto aveva fatto e dovevo ammettere che era stato divertente ma… il suo atteggiamento continuava ad essere quello sbagliato, e io non volevo avere niente a che fare con lui. Salii sul palco mentre i ragazzi cominciavano a scemare.
“Grazie a tutti di aver partecipato! Se avete qualcosa da dirci non esitate a farlo, ora o domani. Davvero grazie infinite, speriamo vi siate divertiti” mi inchinai profondamente e quasi subito mi trovai circondata dagli altri organizzatori, che si inchinarono come me. Alzammo la testa solo quando sentimmo gli studenti applaudire. E lì in un angolino, in ombra, il Rettore applaudiva con gli altri.
Non sarebbe potuto essere un finale migliore.
Aspettammo che tutti uscissero e ci accordammo per l’indomani… qualcuno avrebbe pure dovuto pulire e mettere a posto tutto, no?
“Bene ragazzi” dissi sbadigliando,

“Io vado a dormire, voi fate quello che volete.” E lasciando le coppiette al proprio destino, me ne tornai in camera.

E quindi? Cosa ne pensate? A breve il prossimo... breve... insomma vedremo ^-^
Cosa ci aspetta nella prossima puntata? Verrà svelata l'identità del losco figuro sbrana mind fleyer? Supereranno la giornata di rassettamentazione? Dove si trova la prossima Reliquia? Keichi è davvero così odioso? Queste sono solo alcune delle domande che avete... a quali verrà data risposta? Per scoprirlo non perdetevi la prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "Uno sguardo al passato per affrontare il futuro"! Non perdetelo! Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!