domenica 23 ottobre 2011

Calma prima della tempesta

Ehilà!! Come state? Nuovo post... in ritardo come al solito... ma voi mi perdonerete, soprattutto la Zuzzuvellona... ma comunque volevo approfittare di questo post per dare anche io l'ultimo saluto a Marco Simoncelli, che oggi è morto dopo un incidente in Malesia. Era un grande del motociclismo italiano e ci mancherà molto.

“Nay’ar… smettila di agitarti… ti sto portando da Uno. Il rettore ci vuole vedere. Datti un contegno!”
Tornai a respirare a ritmo normale, lacrime di rabbia che scendevano lente dagli angoli degli occhi.
“Scusa sempai. Già le mie ali sono sensibili, in più quello va pure a giocherellare con l’ala che mi ero distrutta!! E io non sono stata in grado di fare niente… devo fare qualcosa per questa debolezza…” il sempai mi fece notare le lacrime: “Queste? Lacrime di rabbia! Non sono riuscita a difendermi… se non fossi arrivato tu… non so cosa sarebbe successo…”
“Bhè per ora ti ho guadagnato un rifiuto… non so quanto possa durare… ora asciugati la faccia e trovati una storia convincente per quegli occhi rossi: il piccolo drago se ne accorgerà di sicuro…” a quel punto mi venne un grande punto interrogativo sulla testa… perché era venuto lui? Di solito sarebbe venuto Shaoran… certo era stato un bene che lui non fosse venuto… la sua impulsività avrebbe complicato di molto le cose ma ciò non spiegava l’arrivo di Ryuu sempai…
“A proposito, Ryuu-sempai… perché sei arrivato tu? Come sapevi dov’ero?”
“Oh, osservatori di Uno a parte? Bhè è stato Cleto. Stava per avvisare il piccolo drago ma ha trovato prima me sulla sua strada… e forse è stato meglio così”
“Già… non posso che concordare…”
Arrivammo al laboratorio e prima che potessi scendere una palla di piume mi si spalmò sulla faccia:
“Cleto! Ma ti sembra il caso?” il gufo neanche mi si staccò di dosso mentre mi sussurrava:
“Sì! Mi sembra!! Ero molto preoccupato! Shaoran non sa ancora nulla… purtroppo fa congetture… spero tu abbia una buona storia per lui…”
Me lo scollai gentilmente dalla faccia e cercai Ryuu: stava sussurrando qualcosa a Kara, un’altra delle sempai scelte per l’organizzazione. Sperai che mi reggesse il gioco nel caso ce ne fosse stato bisogno. Guardai gli altri e con un tono casual dissi:
“Ehilà ragazzi! Che succede?” mi salutarono timidamente, segno che qualcosa non andava. Guardai Shaoran e poi capii: era appoggiato con la schiena alla parete dell’edificio e mi scrutava a braccia conserte, senza dire nulla. Ero nei guai.
“Che c’è Shaoran, un Curbankle ti ha mangiato la lingua?” lui ignorò la domanda e rispose. Serio.
“Cos’è successo?”
“Niente! Cos’è successo?”
“Hai pianto.” fu perentorio… cercai di svicolare:
“Uffa! Ma la volete smettere di dirmi tutti la stessa cosa? Mi è entrato qualcosa nell’occhio! Ecco tutto!” lui, per nulla convinto dalla risposta, lanciò un’occhiata a Paffir che annuì e mi si avvicinò:
“ Scusami Nay’ar, ci metto solo un secondo… anche se non capisco a che pro mi faccia fare questo controllo… non hai neanche la pupilla!!” mi controllò gli occhi (dannato Sha… aveva preso tutte le precauzione… era davvero infuriato…), fece un cenno di diniego e Shaoran si rivolse a me nuovamente:
“Te lo chiedo di nuovo: cos’è successo?” era improvvisamente calato il silenzio, tutti mi guardavano stupiti e, forse, intimiditi dalla serietà dello spensierato Shaoran Li.
Mi giocai quindi l’ultima carta: “Sha… non è successo niente! Stavo ripensando ad Hareven e a ciò che mi ha fatto e non ho potuto fermare le lacrime di rabbia, il sempai mi ha vista lì, sulla terrazza e per farmi calmare, e per portarmi qui in tempo, mi ha fatta salire in groppa. Fine.”
Mentire a Shaoran mi innervosiva sempre ma, soprattutto, mi feriva dentro… sapevo che ci sarebbe stata una gran discussione quando l’avesse scoperto (oh si… l’avrebbe scoperto eccome!), si sarebbe infuriato, avremmo litigato e alla fine (dopo essermi scusata e avergli dato ragione per almeno 2 ore) non mi avrebbe parlato per un mese… in questo caso, forse due… ma era poca cosa in confronto al pericolo di espulsione che avrebbe corso se… bhè… meglio evitare… per quello gli stavo mentendo no?
“Come preferisci, Nay’ar” aveva proprio detto Nay’ar… non mi chiamava mai per nome a meno che non fosse molto, troppo arrabbiato…
Tomoyo spostava lo sguardo tra me e lui, divisa su come agire. Le feci un cenno per tranquillizzarla e poi mi rivolsi a tutti: “Forza, andiamo a sentire in che guaio ci ha cacciati stavolta.” L’atmosfera si distese all’istante e ci spostammo verso le porte automatiche del laboratorio di meccanica.
“Scusate… ma chi è Hareven?” le mie orecchie draconiche non fecero per nulla fatica a sentire quel sussurro bisbigliato più per curiosità che rispetto. Tomoyo non sapeva cosa rispondere e Shaoran non avrebbe parlato per tutto l’oro del mondo, quindi lei cercò di mitigare la verità: “Lui è… Lui è una vecchia conoscenza… non è nessuno…” mi intromisi seccamente, parlando con la stessa nonchalance che usavo sempre quando parlavo di lui: “È solo il padre che mi ha abbandonata. Andiamo?” era divertente guardare le loro facce e studiare le varie reazioni di ognuno di loro: Tomoyo guardava in basso, la testa di lato; Shaoran era impassibile, ancora arrabbiato; Paffir e Liberty alternavano lo sguardo tra me e loro, quasi imbarazzati; Sky (quello che aveva fatto la domanda) voleva sprofondare e le facce di tutti gli altri erano a metà tra lo sconvolto e l’addolorato. Quando Sky cominciò a biascicare qualche scusa lo fermai e dissi tranquilla: “Non devi scusarti, non vi preoccupate, davvero ragazzi! Non volevo nasconderlo… solo non c’era mai stato motivo di dirlo…” mi girai e varcai la soglia del laboratorio, seguita dagli altri.
Entrammo nel laboratorio segreto di Uno, salimmo per le scale che portavano all’ufficio del rettore e capitombolammo (come sempre del resto) nel suo ufficio.
“Uh uh! Ragazzi! Bene, vedo che ci siete tutti… ho grandi notizie, molti progetti e un sacco di cose da lasciar fare a voi. Parliamo un po’?” dalla sua voce pacata e inquietante avevamo capito che per noi le prossime settimane sarebbero state peggio di una gita all’Inferno.
“Si, signore” dicemmo.
Con quelle parole accettammo la sfida e come ogni buona sfida, l’avremmo affrontata. E avremmo vinto.

Ecco qua la calma prima della tempesta... Cosa avrà da dire il rettore? Quali guai si celano appena dietrol'angolo? Questo e altro nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "Missione!" non perdetelo!
Al prossimo post!! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooooooo!

2 commenti:

  1. commento non sai dove, non sai quando
    #3

    Ammetti che lo aspettavi!!! ;) sto usando uno dei 2 giorni della mia chiavetta solo x scriverti non ti senti lusingata??? :)
    Bene bene, i miei commenti a questo post li hai visti in diretta, quindi posso solo dire, come sempre:
    a quando il prossimo??? :) spero di non aspettare troppo causa esami..... :) e poi tutti i ragazzi sono in trepidante attesa quanto me credo!!
    Quale sarà la missione?? Quale il misterioso compito???
    Uh, uh!!! non vedo l'ora!!!!!!!!!! :)

    Ciau Zuzzuvellona buona serata!! :)

    RispondiElimina
  2. Mai fare arrabbiare uno Shaoran (è il modo in cui si contano gli Shaoran)! non può mai venirne fuori nulla di buono!

    RispondiElimina