domenica 25 dicembre 2011

A Christmas post...

Noooootte di felicità, nooootte di Naaaataaaale. Ogni cuore esulta già, libero dal maaaaale!!
OH OH OH!! MERRY CHRISTMAS!! OH OH OH!!
Buon Natale!! ci sono state davvero un sacco di visite in questi 10 mesi di attività e quindi oltre che farvi gli auguri più sentiti... ne approfitto per ringraziare di cuore colore che hanno visitato e tutt'ora visitano il blog!! Vi avevo promesso un regalino telematico vero? Ok ok ok... non è proprio un granchè ma... è il pensiero che conta!!


Mi piacerebbe terminare questo intervento regalandovi un pensiero di qualcuno che conosco e che reputo essere molto carino:

Natale

Tempo.
Tempo tiranno, tempo che fugge, tempo che arriva, tempo passato.
Tutti, tutti, presenti, assenti e chi ci guarda. Tutti assieme, vicini vicini.
Chiusi nell'ego.
Per un giorno è amore.
Enrico Mario Biondo

Che ve ne pare? Spero sia piaciuta anche a voi!!
Ancora auguri sentitissimi!! Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 18 dicembre 2011

Work in progress...

Tintinnate campanelle! Squillate alte trombe!! E voi laggiù, si proprio voi letterine: VOLATE!! Raggiungete Babbo Natale e chiedetegli i doni di chi vi ha scritto!!!
SAAAAAAAAIIILEEEEEEENT NAAAAAAAAIIIIIT!! HOOOOOOOOOOOOOLYYYYYYY NAAAAAAAIIIIIIIT!! OOOOOOOOOLL IS CAAAAAAAALM, OOOOOOOOOOLL IS BRAAAAAAAAIT!!!
Ah... aria natalizia nevvero? Ma per gli studenti... questi sono i giorni peggiori... verifiche tumultuose... tentativi di recupero... ma non preoccupatevi, quello che vi aspetta dopo saranno solo... LACRIME E SANGUE!! No, sto scherzando... Comunque a tutti gli studenti: dateci dentro!! Anche io ci sono dentro fino al collo... quindi i post rallentano.... mi dispiace tanto ma non posso sia studiare che scrivere... e purtroppo devo impormi delle priorità... comunque, anche se non vi delizierò con qualche post narrativo, posso farvi sentire la mia presenza con questi post creati dalla pura voglia di scrivervi... mmmmh datemi del sale.... l'atmosfera è troppo dolce ^.^.
Ad ogni modo... purtroppo prima di dopo Natale (scusate il disaccordo linguistico) Nay'ar non scoprirà mai chi è Rei... e neanche voi! Ho un esame, scatoloni da liberare... una festa di compleanno da organizzare, torte da fare... e cucinare cucinare cucinare!!! Se poi pensate che c'è anche Natale di mezzo! Comunque a Natale aspettatevi un regalino da parte mia! (certo sarà solo telematico ma è il pensiero che conta no?)
Saluti a tutti e..... al prossimo post!!! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooo!!!

martedì 29 novembre 2011

GAME OVER...

Ehilà!! So che lo aspettavate tutti questo post!! quindi lo faccio... lo sto facendo... LO POSTO!!!!! seguitelo con attenzione!! Risponderà ad un bel po' di domande!!


Mi sferrò un pugno ma non so bene come Shaoran si liberò dal controllo del deuncolo e lo bloccò. “Lascia fare a noi Nay’ar.” Mi sussurrò.
Mi voltai.
Anche gli altri si erano liberati dal suo controllo e stavano già cominciano a castare magie e richiamare spiriti. Shaoran si lanciò addosso a Fenril. Si stavano impegnando al massimo ma non sarebbe servito a niente.
Il deuncolo era decisamente più forte di noi e benché congiunte, le nostre capacità erano insufficienti…
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“ADESSO BASTA INSOLENTI!! MI SONO STUFATO DI GIOCARE CON VOI!!” ci ritrovammo impressi nelle colonne… nel vero senso della parola. Ci scagliò come proiettili contro le colonne… fa male… fa molto male.
Il dolore fu seguito dalla sensazione sgradevole di qualcosa di bagnato che colava dalla nuca e da fitte lancinanti ogni volta che respiravo.
Mi guardai attorno.
Tomoyo era nella mia stessa situazione solo molto peggiore… non era forte quanto me e essere sbattuta contro una colonna… beh diciamo che non lo auguro a nessuno… Paffir,  il mio compare, era quello messo meglio perché l’angolazione con cui aveva sbattuto non gli aveva permesso di incassarsi nella parete. Per quanto riguarda Keber… beh… Keber era quella di noi messa peggio… non aveva finito la sua evocazione e così era svenuta in seguito allo shock. Appena Paffir la vide… apriti cielo… non ci vide più! Corse verso la colonna e cominciò a martellarla per liberare la sua bella…
Fenril, quel deuncolo, ci aveva guardati con un sorrisetto soddisfatto e stava andando da Nay’ar:
“STALLE LONTANA!! MALEDETTA! NAY’AR NAY’AR!! SCAPPAAA!!” GRIDÓ Tomoyo con le lacrime agli occhi. L’urgenza nella sua voce mi fece dimenticare che ero arrabbiato con Nay’ar
“DEVI REAGIREEEE! SORELLINAAAAA” ma a nulla servì il nostro urlare… e a nulla servì il dolore assurdo che provai in risposta all’urlo! Perché il deuncolo non si fermò e mia sorella non si mosse… le diede un pugno nello stomaco facendole sputare sangue, le sfilò la freccia dalle braccia e con un sorrisetto crudele le disse: “Te lo chiedo nuovamente: collaborerete o preferisci avere degli innocenti sulla coscienza?” Nay’ar era combattuta… sapevo però che avrebbe fatto la scelta più saggia… lei faceva sempre la scelta più saggia… poi si sarebbe distrutta dal senso di colpa ma non avrebbe mai permesso che ci finissero degli innocenti in mezzo…
“Io…” cominciò dopo aver sputato sangue “… mi arrendo Fenril… ti aiuterò.” Tipico… non avrebbe coinvolto nemmeno noi…
La pessima imitazione di una divinità si dileguò ridendo maligna e Nay’ar fu libera di cadere in avanti. Sotto di lei una pozza di sangue si allargava a macchia d’olio e lei cominciò a tremare… benché svenuta… l’aveva detto Wu Ten… era qualcosa legato alla perdita di sangue se non sbaglio… oh ma perché non avevo seguito invece di pensare a paste al forno e formaggio filante?? Paffir, che aveva curato Keber, arrivò poco dopo e cominciò a martellare la mia colonna, liberandomi in fretta. Appena arrivai a terra andai dalla mia sorellina e chiesi al mio compare cosa fare… lui, che stava curando Tomoyo dato che io ero scappato, mi rispose stanco: “Com’è la ferita?” gliela descrissi: una grossa abrasione sanguinante e purulenta si apriva sulla sua schiena, impedendole anche di aprire le ali. “È la ferita di un dio… non la posso curare nel mio stato… non so nemmeno se riuscirò a curare te…”
“Ooooh cusciolina… sci sciamo fatte male, sci?” mi voltai verso la vocina nasale che si stava avvicinando… apparteneva ad un omino curioso con uno zaino sulle spalle grande due volte lui e molto più curioso da cui uscivano strani aggeggi… si mosse i fretta e si inginocchiò davanti a Nay’ar: “Oooooh brutte ferite, sci? Sce la sciamo viscta brutta, sci? Ti scisctemo io ora, sci?” ma che diavolo stava blaterando l’omino? E perché trafficando, dal suo zaino tirava fuori monitor, strani apparecchi… un… razzo?? Nay’ar urlò. Un urlo di dolore, che faceva male alle orecchie.
“Sciu sciu! Sctiamo fascendo del nosctro meglio, sci? Rescisctiamo, sci? Ora arriva la pejio parte… forza cusciolina!!” in un tempo ridicolmente breve le aveva ripulito la schiena, evitando la ferita. Lo presi e lo forzai a terra: “Chi sei? Cosa stai facendo?”
“Ooooh… sciamo gelosci, sci? La scto curando… lo vedi, sci? Io poscio curare quescte ferite! Lo poscio fare, sci! Con la mia tecnolojia!” ma che cosa stava blaterando? Strinsi la presa sul collo. Strano che… non si stringesse…
“Chi sei?”
“Oooooh! Io sciono Rei… Takiscima Rei…”

Stavo scherzandooooo!!! Mwahahahahahahahahahahah!
Chi sarà questo Takiscima Rei? Che intenzioni ha? Ora che la 'Piuma di Cupido' è stata presa... cosa faranno Nay'ar e gli altri? Tutto questo (forse) nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "Rei, via col razzo!" Non perdetelo! Al prossimo post!!! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!

venerdì 25 novembre 2011

Fenril. Gli occhi di Ossidiana.

Ehilà!! Anche se ho postato solo ieri mi sono resa conto che ero indietro con la scaletta e quindi vi delizio con un altro post!! Non siete felici?? ^,^ Sono certa che questo vi toglierà un po' di dubbi... anche se non risponde a tutte le vostre domande... XP

“Fenril!” sputai quel nome come il veleno.
“Si, sono io…” rispose tranquilla. Una fitta incredibile mi obbligò a terra, in ginocchio.
Gemetti prima di riuscire ad articolare una frase:
“Che cosa vuoi ancora, maledetto deuncolo!” mi alzai nuovamente e a fatica, sentendo che il dolore mutava da semplici fitte a costante e quasi insopportabile (segno che le mie ferite avevano già cominciato a curarsi).
“Mia piccola Nay… non dovresti essere così scortese non ti pare?” cominciò lei, una tonalità inquietante nella voce e gli occhi come oscurati da nubi temporalesche, “Lascia che ti racconti una storia… tanto non avete impegni giusto? Dunque, dunque, dunque… c’era una volta il grande Dio AO che decise di istituire un numero fisso di divinità, legate al proprio dominio. A dispetto delle credenze comuni, gli dei non sono immortali e ahimè,le guerre colpiscono anche i divini… così per riempire i buchi lasciati dai morti si possono fare avanti le semidivinità e sai com’è… chi prima arriva, meglio alloggia… ” lo guardammo disgustati: conoscevamo bene il meccanismo di sostituzione degli dei ed era uno dei motivi per cui lo chiamavo deuncolo… continuò con uno sguardo divertito
“Dalle vostre facce intuisco che mi vogliate fare questa domanda: ‘che succede se non ci sono posti liberi?’ beh, grazie per l’interessamento. In quel caso (in questo caso) il semidio deve combattere per raggiungere lo status desiderato, deve spodestare ed uccidere la divinità di cui vuole prendere il posto. Io l’avevo fatto. Io avevo conquistato il mio posto tra gli dei ma loro non gradirono la mia audace scalata! Mi temevano… E FACEVANO BENE!” tuonò prima di assumere nuovamente una voce contenuta e indifferente (gli occhi di un nero liquido e fiammeggiante tradivano però la sua rabbia): “Comunque… ci fu una specie di guerra e io ero solo… solo contro tutti… un’ingiustizia non vi pare? Distrussero il mio corpo ma mi sottovalutarono… il mio spirito, infatti, continuò a vagare per qualche tempo, incapace di trovare un corpo ospite adeguato per poter rigenerare il mio corpo, sebbene con sembianze differenti. Poi però, Nay… trovai te. Ti eri indebolita, ma il tuo organismo sarebbe stato perfetto come incubatrice, una volta ristabilita, chiaramente.” La guardai con odio. Riportare alla mente quel periodo era umiliante: mi erano appena spuntate le ali, ero debole e le mie difese immunitarie erano a terra. Mi ammalai, presi un morbo molto curioso, riusciva ad alterare il mio DNA. Solo più tardi, quando ormai era troppo tardi capimmo che si trattava di un parassita genetico, che sfruttava l’ospite per creare un altro organismo che era speculare al primo. Via via che il parassita cresceva, cominciarono a spuntarmi altre ali… demoniache, altri arti, coda da succube e un'altra testa.
Rimasi in quarantena nel laboratorio di Uno per tutto il tempo, e quasi lo distrussi del tutto quando infine l’organismo estraneo si scisse da me, liberando una enorme energia. Solo in quel momento si rivelò per quello che era veramente: Fenril…
Mi riscossi dai ricordi con disgusto mentre proseguiva:
“Beh… credo, in verità, che il resto della storia la conosciate… o sbaglio?” rise malevola, poi
“Ciò che intuite soltanto però… sono le mie intenzioni. Tra l’altro… vi sbagliate… io intendo aiutarvi” risi amaramente e gli risposi col fiato spezzato dal dolore: “… Credi che un deuncolo infimo come te possa convincermi… delle sue buone intenzioni? Credi davvero… di potermi convincere a collaborare? Non sottovalutare… la mia… intelligenza.” Il suo sguardo si irrigidì e gli occhi gli si scurirono nuovamente, diventando vitrei: il dolore divenne insopportabile.
Gemetti.
“Per prima cosa… non pensi che sia abbastanza scortese da parte vostra rimanere in piedi al cospetto di un dio?” gli risposi acida:
“Ma tu non sei un dio… sei solo un deuncolo che non è riuscito a tenere il proprio posto tra gli dei!” poi terminai con misurata lentezza, consapevole di essere ad un passo dall’oblio… “Perdente.”
“INSOLENTE!! INGINOCCHIATEVI DAVANTI A ME!!” gli altri resistettero un po’ ma alla fine li vidi cadere su un ginocchio. Cercai di resistere un po’ di più ma invano: ero ferita e la pressione di Fenril era troppo forte, ricaddi su un ginocchio. Il volto rivolto in basso. Ero inginocchiata al cospetto di un falso dio, senza modo di fuggire. Strinsi di più la freccia al petto: l’unica cosa che potevo fare era proteggere la reliquia a costo della vita.
“Molto meglio. Sai Nay… sei fortunata. Mi servite. Dovete recuperare l’ultima reliquia e consegnarmi le altre… sapete… ci sono trappole che non posso evitare… non posso fare a meno di bramare le reliquie per me stesso… è un problema per quelle protezioni… quindi mi servirò di voi per sigillare Chtulu così che io possa prendere il suo posto!!”
Una consapevolezza nuova mi colpì, non ci avrebbe uccisi. Probabilmente anche Shaoran lo colse perché gli disse sprezzante: “Cosa ti assicura che faremo come dici, aborto di divinità?” scostò lo sguardo di ossidiana da me e lo posò su Shaoran.
Se il mio fratellone stava soffrendo però non lo diede a vedere.
“Ma è chiaro… avrò la ‘Piuma’ in ostaggio.” Si rivolse a me “Dammi la freccia Mezzosangue!”
“Mai.”
“Questo lo vederemo…” sentenziò.
Piantò i suoi occhi di ossidiana nei miei e l’oscurità mi avvolse. 


Risponde a un po' di domande? Beh... vi lascio con qualche altra allora... Si salveranno? Come si sbloccherà la sitazione? La 'Piuma' verrà difesa? Tutto questo nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "GAME OVER"!! Non perdetelo!! Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 23 novembre 2011

GAME START!

Ehilà!! Come state? Spero siate in forma. Vi devo chiedere nuovamente scusa per il ritardissimo ma è stata una brutta settimana per il mio mal di testa cronico... non sto scherzando dico davvero! E non sono riuscita a guardare un monitor fino ad ora... ma io so che mi perdonerete ^_^.
A voi è mai capitato di pensare che se aveste fatto una scelta diversa nella vita, una piccola e insignificante scelta diversa, forse ora essa sarebbe completamente diversa? A me ultimamente capita spesso... ma ditemi di voi!! Voglio sapere, sapere, sapere, immensamente sapere!!

“Oh ma qui non si vede niente!” la voce di Shaoran rimbombò nel tempio vuoto. Ci pensò Tomoyo a risolvere il problema, facendo accendere tutte le torce attaccate ai muri con un paio di parole mormorate a mezza voce. Normalmente non avrebbe avuto bisogno di pronunciare quella semplice magia del fuoco ma avrebbe richiesto un minimo di perdita di energia e in quel momento non potevamo permettercelo.
Le torce si accesero e l’odore acre dell’olio, di cui erano impregnati gli stracci, si diffuse nell’aria all’improvviso mettendoci a disagio.
“Così va molto meglio! Vero Paffir? Liberty?” tipico di Shaoran. Cominciavo a chiedermi come mai avesse chiesto di fare luce quando lui ci vedeva benissimo al buio grazie all’eredità elfica; era chiaro che aveva pensato a Paffir e Liberty, che essendo umani non avevano gli occhi così sviluppati.
“Grazie Li, ma ora… dove andiamo ora? Da che parte?” disse placido Paffir. Era strano che ci chiamasse ancora per cognome dopo tre anni e molte avventure alle spalle… anche se, a volte, si lasciava sfuggire il nostro nome… specie nelle situazioni concitate.
Mi guardarono tutti, manco fossi l’Oracolo degli Oracoli… sempre che tale carica esistesse…
“Non so dove dobbiamo andare… o meglio Uno mi ha detto che dobbiamo scendere nei sotterranei più profondi del tempio… unico problema, capire dov’è il passaggio… nemmeno lui era riuscito a capirlo.”
Decidemmo di cercare individualmente, per ricoprire più in fretta tutta l’area dell’enorme stanza, così dopo che Cleto ebbe fatto un giro di ricognizione alla ricerca di trappole, cominciammo la ricerca.
Mi guardai intorno. Quel tempio mi dava il voltastomaco... angioletti e cherubini armati di arco e frecce con la punta a cuore decoravano la stanza mentre sulle pareti erano raffigurate con bassorilievi, affreschi e mosaici preziosi le gesta e i miti del dio a cui era dedicato il tempio.
Al centro del pronao, davanti al ricco altare decorato con orchidee e altri fiori bianchi e rosa, torreggiava una statua gigantesca di Cupido: un giovane alato con la faretra alla cintura della corta tunica, in procinto di scoccare una freccia dal suo maledetto arco corto. Mi ci avvicinai per guardarlo meglio: il marmo candido contribuiva a renderlo raggiante, teoricamente bellissimo e perfetto… ssse. Come no…
Camminai all’indietro per poter esaminare la statua alta almeno 6 metri nella sua interezza… magari un passaggio segreto si apriva se veniva accecato… o almeno così speravo. Indietreggiai finchè non sentii che qualcosa si faceva strada tra i vestiti e l’armatura leggera fino a pungermi la pelle: “Ahi!” gemetti.
Accorsero tutti subito: Paffir e Liberty sospirarono insieme: “Oooh, com’e romantico!”,Shaoran arrivò mentre mi giravo per vedere cosa mi aveva punta e senza volerlo dissi in coro con lui: “Oooh maddai! È troppo cliché!!” Tomoyo scoppiò a ridere… non l’avevo quasi mai vista con le lacrime agli occhi per le risate… se per il coro o per ciò che mi aveva punta non avrei saputo dirlo. Il corpo incriminato non era altro che uno stramaledettissimo putto in marmo di quelli in punta di piede (perché solo su uno si reggeva), armato d’arco e frecce di metallo. “Si, si… molto divertente…” sbottai alla statua del dio; resistetti a stento all’istinto di distruggere l’angioletto di una trentina di centimetri, invece lo afferrai e lo ruotai di novanta gradi facendogli puntare una colonna.
Immediatamente sentimmo un rumore di scivolamento e davanti ai piedi dell’avatar marmoreo si aprì un passaggio: scale scure che portavano in un luogo ancora più oscuro.
“Grande Nay’ar! Hai trovato il passaggio segreto! Ora con un po’ di luce…” disse ammiccando a Tomoyo, che mormorò un altro paio di parole per far comparire un globo di luce bianca ai suoi ordini, “… possiamo entrare!” terminò allegro. Certo il fatto che ancora non mi chiamasse sorellina era un chiaro indicatore della sua rabbia latente ma aveva altre priorità e certe piccolezze come quelle frecciatine (che sapeva avrei colto) erano un prezzo che ero disposta a pagare per la menzogna che gli avevo propinato.
Aspettai che anche Liberty fosse entrata poi volsi uno sguardo di sfida alla statua: “Cos’è? Un modo per farvi perdonare? Cupido-sama?” dissi sottovoce. Subito dopo Shaoran uscì dal buco e richiese con insistenza la mia presenza: “Sei tu che sai dove andare! Dai! Muoviti!”
“Te l’ho detto  e te lo ripeto: io so solo che dobbiamo scendere.” Gli ripetei con calma esasperata a cui lui rispose con sfacciata sfrontatezza: “Dobbiamo scendere? E allora… Scendiamo…” e mi spinse nella cavità leggermente illuminata.
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“È divertente quell’immortale zia! Anche se per verità non ho ben compreso cosa volesse intendere con quella frase… posso richiedere la tua opinione?”
“Nipote… ritengo sia giunto per te il momento di imparare a leggere nei cuori dei popoli prima di esercitare il tuo potere su di loro.”
“Zia Athena! Sai bene che il mio potere non è possibile legarlo alla saggezza! Guardami! L’amore è come me! È fresco, imprevedibile e divertente! Vero madre? Come quello che tu esercitasti su quei due mortali… Elisa e Paride… No, no, aspetta… Elena e Paride! Quella fu una storia memorabile madre! Ancora ne parlano!” mia sorella annuì mentre rispondevo al giovane Cupido: “Ricordo quegli eventi… ero presente anche io… fu un massacro. Ecco cosa portò l’uso avventato del nostro potere! È un fardello che seguiterò a portare sulle mie spalle da qui all’eternità. Ora spero capirai la ragione del mio consiglio. Sia la tua mente aperta alle critiche e pronta a migliorare se stessa. Solo così seguiterai ad attirare fedeli, ed essi ci nutriranno con le loro preghiere e i loro riti, mantenendoci in vita e prosperosi.” Parlare con un giovane come Cupido era molto difficile e ad aggiungersi a ciò ci fu la stanchezza accumulata durante i mesi di ininterrotto arbitrio. Una imminente guerra tra gli dei era una catastrofe da scongiurare in tutti i modi e fintanto che La dea della giustizia Maat non era riuscita a concedermi il sollievo di qualche giorno di riposo per poi continuare congiunte il nostro mediare, avevo dovuto prendere sulle mie spalle tutto l’onere del giudizio.
Ora che ero libera però inspiegabilmente ero andata a controllare come se la cavava la mia fedele e il suo gruppo. Non mi capacitavo dell’enorme peso di cui si erano fatti carico. Più che del peso non mi capacitavo del motivo per cui l’avevano fatto… leggendo i loro cuori percepivo che non era il senso del dovere o quello della patria a spingerli a tali imprese… ma solo l’egoistica voglia di sopravvivere… dovevo ammettere di provare dell’ammirazione per loro… leggera… ma comunque presente nel mio animo.
Le ero riconoscente.
Facendo ciò loro inconsapevolmente aiutavano me e Maat a mantenere l’ordine tra i Pantheon.
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Avevamo fatto scalini per oltre 10 minuti quando finalmente il pavimento tornò ad essere calpestabile.
Ancora pochi passi e ci ritrovammo in una grande stanza. Intorno a noi c’erano molte reliquie: frecce dalla punta a cuore, protezioni, calici… sapevo che erano oggetti potenti, lo potevo percepire senza sforzo ma sapevo anche che tutti appartenevano a Cupido-sama e io non avevo certo intenzione di farlo adirare prendendo dei souvenirs… era anche vero però che il potere emanato da quel posto era intossicante, pareva voler far vacillare la volontà del Giusto, spingendoti ad afferrare una qualsiasi delle reliquie lì conservate e a metterla nello zaino. Incorrendo così nell’ira giustificata della divinità. Mi guardai attorno piena di meraviglia, e giusto in tempo! Quel cretino di Shaoran si stava avvicinando con faccia inebetita ad una coppa… sicuramente non per farle delle foto…
“SHAORAN! NOOO!” gli gridai allarmata, lui si fermò a due centimetri dalla coppa e lo sguardo tornò vigile:
“C-che? Cos’è successo?” beeenee! Ora Shaoran mi si rincretiniva del tutto! Ma possibile che capitassero tutte a me? Gli risposi esasperata:
“Ancora niente ma allontanati da quella coppa e soprattutto NON-TOCCARE-NIENTE! Intesi? Abbiamo già abbastanza divinità avverse. Non ti pare?” era pericoloso parlargli con questa sfacciataggine mentre eravamo in litiganza (termine che avevo coniato io e che indicava il lasso di tempo in cui il rapporto tra me e Sha era piuttosto teso) ma dopo tutto sapevo bene che non avrebbe cominciato a far parole con me nel pieno di una missione.
Si sedette per terra a gambe incrociate. Immobile come una statua al centro della sala.
“Li…? Che fai? Dobbiamo andare muoviti!” Shaoran non rispose a Paffir e invece cominciò una litania bassa e lenta. Stava meditando. Voleva quindi rafforzare corpo e spirito… e se Shaoran meditava era solo perché aveva percepito qualcosa di strano… il suo sesto senso era infallibile… in 22 anni di conoscenza non aveva mai fallito una volta. Il suo meditare mi aveva resa nervosa. Poco dopo terminò, si rialzò e come a confermare i miei sospetti e timori, lasciò il suo solito posto accanto a me per posizionarsi nelle retrovie e ritrovarsi l’ultimo del gruppo.
Trovammo altri scalini bui e ripidi, attraversammo altri corridoi angusti e labirintici e ancora una volta mi ritrovai a dover appoggiare la sinistra al muro per mantenere la strada giusta, oltrepassammo sale grandi e piccole e per poco non finivamo in una grossa trappola a pavimento di quelle legate alle piastrelle… fortunatamente Cleto vegliava su di noi e ci avvertì appena in tempo così riuscimmo infine a raggiungere una enorme sala illuminata dalle torce. Dettaglio non trascurabile era il fatto che le torce fossero già accese al nostro arrivo. Tutti ci preparammo ad un eventuale attacco, sfoderando spade, sgranchendosi le articolazioni e mormorando protezioni di gruppo.
Stavamo per guardarci intorno quando percepimmo tutti  (anche Shaoran… curioso dal momento che era negato in qualsiasi cosa avesse a che fare con la magia) una enorme energia magica. Tomoyo e Liberty furono le più sconvolte dal fatto e cominciarono a parlare di quanto potesse essere grande, da dove venisse e, soprattutto chi o cosa la possedeva.
“Deve per forza essere la Piuma…” diceva una
“Sì, deve per forza essere così ma non avevo mai sentito un’ aura magica di queste proporzioni… ” diceva l’altra,
“Conta che è la reliquia di un dio… ma da dove arriva…?” la fonte cominciò a pulsare come se volesse attirare la nostra attenzione e subito tutti ci girammo verso il fondo della stanza dove, avvolto in un tenue bagliore rosato, vi era un altare da preghiera. Solo allora mi resi conto della stanza in cui eravamo capitati: era ENORME, almeno una quarantina di metri per trenta. Per accedervi dal corridoio era necessario salire tre scalini di pietra e sul perimetro di tutta la superficie sopraelevata c’erano due file di colonne in stile dorico. Mentre ci dirigevamo con cautela verso l’altare, camminando sul pavimento ricoperto di mosaici di foggia spettacolare e accuratissima ma chiazzato di muschio qua e là, commentai a mezza voce: “Dobbiamo essere finiti  nel tempio vecchio… devono averci costruito sopra quello attuale dopo un alluvione o qualcosa del genere…” a confermare le mie congetture c’erano il muschio sul pavimento e i frammenti di una statua votiva sparsi sul pavimento e ai margini delle colonne… che le torce fossero accese quindi era del tutto innaturale…
Ci avvicinammo con cautela alla reliquia.
Era una lunga freccia decorativa denominata ‘La Piuma di Cupido’ il suo potere era enorme e mi invitava ad afferrare la freccia con la tranquillità della raccolta di un fiore… allungai la mano. Guardai Cleto. Lui fece un cenno di diniego. Possibile che non ci fossero trappole? Troppo facile. Nessun nemico e nessuna trappola… Guardai i miei amici: le loro facce erano serie o perplesse. Quella di Shaoran invece non mostrava nulla. Quello era il peggior segno che potessi vedere. Chiesi un frammento di statua e in un battito di ciglia lo ebbi in mano. Mi allontanai e lanciai la pietra verso la ‘Piuma’. Il marmo si sbriciolò in una nuvola di polvere.
Cleto provò a scusarsi perché lui davvero non aveva percepito niente. Gli risposi rassicurante: “Non ti preoccupare. Evidentemente Cupido-sama non ha voglia che qualcuno percepisca le sue trappole… non ci puoi fare nulla.” Cleto si pose contrito sulla mia spalla. Provammo per qualche minuto a disarmare la trappola ma non sapendo cosa la facesse scattare tutti i nostri tentativi fallirono miseramente. Alla fine mi rivolsi a tutti: “Ok… tutti lontani. La prendo io la scossa.” tutti esplosero in cenni di diniego e espressioni contrarie alla mia decisione. Con una calma che in realtà non mi apparteneva risposi a ognuno di loro: “Sha, tu sei il meno resistente alla magia e nel caso devi portarli fuori di qui; Paffir, sei l’unico che può curare, e mi serviresti… nessuno di noi potrebbe fare lo stesso per te; Tomoyo, tu sei la più debole ai danni fisici. Troppo pericoloso, però qualche protezione in più non mi schiferebbe… grazie... e tu Libby, beh nel peggiore dei casi abbandoneresti tutti gli spiriti che ti seguono… davvero vuoi rischiare di abbandonarli? Le conseguenze potrebbero essere disastrose… naaah! Meglio che ci provi io…” nessuno disse niente ma Shaoran mi guardava con uno sguardo da: ‘Prova a morire e ti uccido’… non so come avrebbe messo in pratica il suo proposito, ma non avevo alcuna intenzione di morire.
Aspettai che Tomoyo finisse di castare le protezioni con gli occhi velati di lacrime e mi girai decisa verso la reliquia. Quando tutti, compreso Cleto, si furono allontanati abbastanza, allungai la mano con la mente serena. Chiusi gli occhi e continuai a procedere finchè non sentii che le mie dita sfioravano qualcosa di metallico e liscio, allora presi la freccia e me la portai al petto. “NAY’AR! ATTENTA!” urlò qualcuno… non ebbi il tempo di capire chi fosse perché immediatamente dopo l’avvertimento qualcosa mi colpì la schiena con la violenza di 100 bufali. Mi ritrovai a lottare per riprendere fiato, incapace di estroflettere le ali, il colpo doveva avermi danneggiato per bene le cicatrici da cui uscivano. Ringraziai solo di avere avuto tutte quelle protezioni addosso e soprattutto di discendere da un drago. Quando mi girai ansante rimasi pietrificata dall’orrore e strinsi di più la freccia al petto. Solo allora dalla parte opposta della sala echeggiò una voce fin troppo familiare. Simile alla mia ma leggermente più profonda e autoritaria: “Nay’ar! La mia cara dolce Nay’ar! E vedo che ci sono anche tutti i tuoi insignificanti piccoli amici!” i miei ‘insignificanti piccoli amici’ si misero davanti a me per farmi scudo mentre a fatica mi rialzavo.
“Bhè? Non mi salutate? Non è molto carino da parte vostra!”
Avrei preferito di gran lunga la compagnia inopportuna di un’orda non morta piuttosto che lo scontro con quella specie di mio negativo fotografico che era diventato quel deuncolo… se io avevo capelli rossi e pelle viola, lui (o meglio lei ormai) aveva i capelli viola e la pelle scarlatta,se i miei occhi erano completamente bianchi i suoi interamente neri, se io avevo ali angeliche le sue erano demoniache ma oltre a questi dettagli eravamo uguali in tutto e per tutto: la postura, la camminata… l’aspetto (lineamenti e forma di occhi naso ecc…).
Era il mio peggior nemico.
Il dio che combattevo da tre anni.
Fenril.


Spero che questo post vi soddisfi! Ho impiegato una vita a scriverlo...
Chi è Fenril? Perchè ha l'aspetto di Nay'ar al contrario? Che cosa vuole da loro il 'deuncolo'? Riusciranno a salvare la 'Piuma' e tornare a casa tutti e cinque sani e salvi? Lo scoprirete nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "Fenril. Gli occhi di ossidiana."! Non perdetelo!! Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

venerdì 11 novembre 2011

Torta senza uova allo yogurt.

Ehilà!! Come state? Pronti per una nuova torta? questa è venuta fuori dalla necessità di fare una torta (avevamo ospiti) ma, aprendo il frigo, QUALE ORRORE!!! Ero senza uova! Come si fa in questi casi? Semplice: LET'S COOK!! Vi va?

Ingredienti:
-250gr farina 00
-100 gr maizena (o frumina o fecola, quello che avete in casa!)
-150 gr zucchero
-100 gr burro
-1 bustina di lievito per dolci
-1 cucchiaino sale
-Yogurt quanto basta

Volete il procedimento? D'accordo...

Procedimento:
Prendete una ciotola capiente e versateci lo zucchero e il burro fuso, amalgamateli bene fin quando non si distingueranno più nè l'uno nè l'altro. ora versateci le farine già mescolatee date una mescolata sommaria. a questo punto prendete lo Yogurt (al naturale o con qualche gusto che vi piace) e versatecelo mescolando lentamente, per evitare schizzi e con attenzione... Potrebbero formarsi grumi e noi non vogliamo i grumi! Lo Yogurt prendeil posto del liquido che danno le uova e il latte quindi aggiungetene finchè l'impasto non diventa come al solito liscio ed omogeneo... a me ne sono serviti circa 350 ml... forse qualcosina di più ma non vi preoccupate aggiungete finchè non ritenete l'impasto abbastanza elastico... uno dei nostri insomma ^-^
Ora, versate l'impasto in una teglia con carta da forno, o imburrata e infarinata... come preferite! infornate poi a 180° per 30-40 minuti in forno ventilato già caldo o 170° per 35-45 minuti in un forno a gas normale già caldo. Ricordate che per controllare la cottura possiamo sempre infilzare la torta con uno stecchino da spiedini!
Ricordate? Se è asciutto è cotta se è umido ancora no...
Non dimenticate di spolverare la torta cruda con dello zucchero! Cuocendo creerà un'adorabile crosticina croccante!!

Aspetto commenti sulla buona riuscita delle torte!! So... che c'è qualcuno che, molto impaziente, non sarebbe riuscito ad aspettare due settimane... questo è uno dei motivi di questo post... l'altro è che fare una torta senza uova a volte non è così immediato!
Vi aspettocon Nay'ar... Al prossimo post!
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!

domenica 6 novembre 2011

Missione!

Ehilà! Come state? Scusate ma è stata una settimana molto dura... Tre esoneri dell'uni in tre giorni... un mio amico mi ha detto: "WOW hai fatto sicuramente un record!"... non credo che abbia sbagliato... mamma che sbattone! Ok ma ora siamo qui e voi volete leggere qualcosa in particolare... giusto? Va bene, va bene:

“Uhuh! Ben arrivati… percepisco… tensione? No, non rispondete, tanto non vi posso aiutare. Uhuh! Bando alle ciance, non siete d’accordo? Dunque, prima di tutto vi devo avvisare che abbiamo finalmente trovato la Piuma di Cupido, un’altra reliquia. Non siete contenti?”
No. Non lo eravamo affatto ma mica potevamo dirglielo no? O forse si… no, indubbiamente no…
“Mi hanno notificato il suo sito di riposo: la reliquia si trova in un tempio dedicato a Cupido, sul lago Anjel, vi dice niente? E se vi dico che è anche chiamato “il lago dell’amore”? Non vi sembra romantico? Uhuh! Tra l’altro è dall’altra parte del pianeta… non ci sono problemi vero?” effettivamente non ci sarebbero stati problemi… stabilizzati i lavori di organizzazione… “Aaaah, adoro le vostre facce in questo momento… Uhuh! Ma le amerò ancora di più quando vi dirò che: partite domani mattina. Qualche problema a riguardo?” ah ecco. Ecco la fregatura… c’era sempre… cominciavo a non poterne più delle sue brillanti idee, ma comunque risposi: “No signore. Nessun problema. Maggiori dettagli ce li darà Uno vero?”
“Uhuh! Non mi aspettavo altro dalla studentessa migliore del suo anno! Ora potete tornare alle vostre mansioni. Non preoccupatevi, non sono un tiranno. Avete il giorno libero dalle lezioni così vi potrete organizzare al meglio per domani uhuh! Senza dimenticare gli impegni organizzativi… non sono magnanimo? Ora potete andare. Buona giornata! Uhuh!”
Uscimmo abbacchiati dall’incontro: non solo avevamo una marea incalcolabile di lavoro, ora dovevamo pure prepararci ad una missione chissàddove!
L’unico che sembrava eccitato all’idea era Shaoran… come sempre del resto…
“Wow che figata!!! Una nuova missione!! Mi ero stufato degli allenamenti! Finalmente ce sarà da fa’ ‘npo’ de casino!!!”
“Non esagerare Sha. Ho un brutto presentimento… dovrete fare attenzione in questa missione.”
“Maddai Cleto! Non lo facciamo sempre? Sempre a rimuginare! Vedrai andrà tutto bene! Sappiamo come difenderci!”
“Oh, questo lo so bene… solo ho un brutto presentimento… tutto qua…”.
Cleto aveva ragione quel brutto presentimento era partito dal tocco di Keichi e maturava sempre di più mentre scendevamo le scale segrete.
“Uno, tutto quello che hai sulla reliquia e su quel tempio” dissi non appena arrivata in laboratorio
“Aye aye, ma’am”
“Io devo organizzare il più possibile… Sempai, voi dividetevi e controllate le possibilità di illuminazione, sonorizzazione e riprese, insomma tutte quello robe di cui siete esperti… so che è una delle ultime cose ma del resto… è troppo presto per scegliere un tema… non abbiamo nessun responso dagli studenti! Dannate tempistiche!”
“Si, signora”
“Sha, tu e Tommy andate dalla cuoca e accordate un menù. È ora di lezione quindi non ci sarà praticamente nessuno. Per stasera voglio il menù completo e approvato da voi dai sempai e dai presidi… anche dal rettore ovviamente.”
“Sarà fatto… adoro questo compito!”
“Paffir, Libby, voi occupatevi dell’ispezione degli ambienti e del possibile arredamento… Per favore.”
“Consideralo fatto!”
“Io penso ai volantini informativi, agli scatoli delle proposte e agli annunci per i provini di cantanti e strumentisti… grazie a tutti. A dopo.” Quando tutti se ne furono andati mi lasciai cadere stancamente su una sedia ed inforcai gli occhiali, mi girai e cominciai a smanettare con il portatile che Uno mi aveva messo davanti.
“Wow Nay… strabiliante… in cosa posso aiutare?” mi chiese il computer:
“Semplicemente dandomi le informazioni che ti ho chiesto, e facendomi un tè. Grazie Uno”.
Finì così la prima giornata da organizzatrice… un incubo.
Il giorno dopo ci svegliammo di buon ora e partimmo alla volta del lago Anjel.
Su cosa? Ma è ovvio! Sul pulmino della scuola (certo, non aveva proprio la forma di un pulmino, era più una specie di nave da trasporto, molto più veloce di qualsiasi altro mezzo di trasporto… e certo, erano davvero pochi quelli a conoscenza di questa capacità mutante del mezzo ma… che importava se il ‘guido’ era il migliore? Si chiamava Alan… ma tutti per abitudine lo chiamavano GDA: Great Driver Alan.)!
Scendemmo dal mezzo dopo una mezz’oretta e davanti a noi si stagliò un panorama mozzafiato: l’alba sul lago. Ci riscuotemmo presto: non eravamo lì per goderci il panorama! E per quanto i colori fossero fantastici e l’atmosfera suggestiva, non avevamo tempo per trastullarci nella bellezza del lago.
Andammo verso il tempio. Era tutto come aveva detto Uno, tranne per un piccolo particolare: non eravamo soli. Ma questo l’avremmo scoperto solo molto dopo.
A nostre spese.
Ignari e decisi a finire in fretta il lavoro entrammo nel tempio. Il brutto presentimento mi turbava ancora, ma del resto… lo ignorai e guardandomi alle spalle per l’ultima volta chiusi il portone dell’edificio.
Game start.

Che ve ne è parso? Vi ho lasciati con la suspance eh? Eh? Eh? Uhuh! Adoro le vostre faccie in questo momento... ma le adorerò ancora di più quando vi dirò che: la prossima sarà una torta!! non siete contenti?
I presentimenti di Nay'ar sono solo paranoie?  Chi li segue e per quale assurdo motivo? Non è un figo Alan? Nel tempio sarà tutto così semplice? Tutto questo nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "GAME START!" non perdetelo!
Al prossimo post!
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 23 ottobre 2011

Calma prima della tempesta

Ehilà!! Come state? Nuovo post... in ritardo come al solito... ma voi mi perdonerete, soprattutto la Zuzzuvellona... ma comunque volevo approfittare di questo post per dare anche io l'ultimo saluto a Marco Simoncelli, che oggi è morto dopo un incidente in Malesia. Era un grande del motociclismo italiano e ci mancherà molto.

“Nay’ar… smettila di agitarti… ti sto portando da Uno. Il rettore ci vuole vedere. Datti un contegno!”
Tornai a respirare a ritmo normale, lacrime di rabbia che scendevano lente dagli angoli degli occhi.
“Scusa sempai. Già le mie ali sono sensibili, in più quello va pure a giocherellare con l’ala che mi ero distrutta!! E io non sono stata in grado di fare niente… devo fare qualcosa per questa debolezza…” il sempai mi fece notare le lacrime: “Queste? Lacrime di rabbia! Non sono riuscita a difendermi… se non fossi arrivato tu… non so cosa sarebbe successo…”
“Bhè per ora ti ho guadagnato un rifiuto… non so quanto possa durare… ora asciugati la faccia e trovati una storia convincente per quegli occhi rossi: il piccolo drago se ne accorgerà di sicuro…” a quel punto mi venne un grande punto interrogativo sulla testa… perché era venuto lui? Di solito sarebbe venuto Shaoran… certo era stato un bene che lui non fosse venuto… la sua impulsività avrebbe complicato di molto le cose ma ciò non spiegava l’arrivo di Ryuu sempai…
“A proposito, Ryuu-sempai… perché sei arrivato tu? Come sapevi dov’ero?”
“Oh, osservatori di Uno a parte? Bhè è stato Cleto. Stava per avvisare il piccolo drago ma ha trovato prima me sulla sua strada… e forse è stato meglio così”
“Già… non posso che concordare…”
Arrivammo al laboratorio e prima che potessi scendere una palla di piume mi si spalmò sulla faccia:
“Cleto! Ma ti sembra il caso?” il gufo neanche mi si staccò di dosso mentre mi sussurrava:
“Sì! Mi sembra!! Ero molto preoccupato! Shaoran non sa ancora nulla… purtroppo fa congetture… spero tu abbia una buona storia per lui…”
Me lo scollai gentilmente dalla faccia e cercai Ryuu: stava sussurrando qualcosa a Kara, un’altra delle sempai scelte per l’organizzazione. Sperai che mi reggesse il gioco nel caso ce ne fosse stato bisogno. Guardai gli altri e con un tono casual dissi:
“Ehilà ragazzi! Che succede?” mi salutarono timidamente, segno che qualcosa non andava. Guardai Shaoran e poi capii: era appoggiato con la schiena alla parete dell’edificio e mi scrutava a braccia conserte, senza dire nulla. Ero nei guai.
“Che c’è Shaoran, un Curbankle ti ha mangiato la lingua?” lui ignorò la domanda e rispose. Serio.
“Cos’è successo?”
“Niente! Cos’è successo?”
“Hai pianto.” fu perentorio… cercai di svicolare:
“Uffa! Ma la volete smettere di dirmi tutti la stessa cosa? Mi è entrato qualcosa nell’occhio! Ecco tutto!” lui, per nulla convinto dalla risposta, lanciò un’occhiata a Paffir che annuì e mi si avvicinò:
“ Scusami Nay’ar, ci metto solo un secondo… anche se non capisco a che pro mi faccia fare questo controllo… non hai neanche la pupilla!!” mi controllò gli occhi (dannato Sha… aveva preso tutte le precauzione… era davvero infuriato…), fece un cenno di diniego e Shaoran si rivolse a me nuovamente:
“Te lo chiedo di nuovo: cos’è successo?” era improvvisamente calato il silenzio, tutti mi guardavano stupiti e, forse, intimiditi dalla serietà dello spensierato Shaoran Li.
Mi giocai quindi l’ultima carta: “Sha… non è successo niente! Stavo ripensando ad Hareven e a ciò che mi ha fatto e non ho potuto fermare le lacrime di rabbia, il sempai mi ha vista lì, sulla terrazza e per farmi calmare, e per portarmi qui in tempo, mi ha fatta salire in groppa. Fine.”
Mentire a Shaoran mi innervosiva sempre ma, soprattutto, mi feriva dentro… sapevo che ci sarebbe stata una gran discussione quando l’avesse scoperto (oh si… l’avrebbe scoperto eccome!), si sarebbe infuriato, avremmo litigato e alla fine (dopo essermi scusata e avergli dato ragione per almeno 2 ore) non mi avrebbe parlato per un mese… in questo caso, forse due… ma era poca cosa in confronto al pericolo di espulsione che avrebbe corso se… bhè… meglio evitare… per quello gli stavo mentendo no?
“Come preferisci, Nay’ar” aveva proprio detto Nay’ar… non mi chiamava mai per nome a meno che non fosse molto, troppo arrabbiato…
Tomoyo spostava lo sguardo tra me e lui, divisa su come agire. Le feci un cenno per tranquillizzarla e poi mi rivolsi a tutti: “Forza, andiamo a sentire in che guaio ci ha cacciati stavolta.” L’atmosfera si distese all’istante e ci spostammo verso le porte automatiche del laboratorio di meccanica.
“Scusate… ma chi è Hareven?” le mie orecchie draconiche non fecero per nulla fatica a sentire quel sussurro bisbigliato più per curiosità che rispetto. Tomoyo non sapeva cosa rispondere e Shaoran non avrebbe parlato per tutto l’oro del mondo, quindi lei cercò di mitigare la verità: “Lui è… Lui è una vecchia conoscenza… non è nessuno…” mi intromisi seccamente, parlando con la stessa nonchalance che usavo sempre quando parlavo di lui: “È solo il padre che mi ha abbandonata. Andiamo?” era divertente guardare le loro facce e studiare le varie reazioni di ognuno di loro: Tomoyo guardava in basso, la testa di lato; Shaoran era impassibile, ancora arrabbiato; Paffir e Liberty alternavano lo sguardo tra me e loro, quasi imbarazzati; Sky (quello che aveva fatto la domanda) voleva sprofondare e le facce di tutti gli altri erano a metà tra lo sconvolto e l’addolorato. Quando Sky cominciò a biascicare qualche scusa lo fermai e dissi tranquilla: “Non devi scusarti, non vi preoccupate, davvero ragazzi! Non volevo nasconderlo… solo non c’era mai stato motivo di dirlo…” mi girai e varcai la soglia del laboratorio, seguita dagli altri.
Entrammo nel laboratorio segreto di Uno, salimmo per le scale che portavano all’ufficio del rettore e capitombolammo (come sempre del resto) nel suo ufficio.
“Uh uh! Ragazzi! Bene, vedo che ci siete tutti… ho grandi notizie, molti progetti e un sacco di cose da lasciar fare a voi. Parliamo un po’?” dalla sua voce pacata e inquietante avevamo capito che per noi le prossime settimane sarebbero state peggio di una gita all’Inferno.
“Si, signore” dicemmo.
Con quelle parole accettammo la sfida e come ogni buona sfida, l’avremmo affrontata. E avremmo vinto.

Ecco qua la calma prima della tempesta... Cosa avrà da dire il rettore? Quali guai si celano appena dietrol'angolo? Questo e altro nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "Missione!" non perdetelo!
Al prossimo post!! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooooooo!

lunedì 10 ottobre 2011

Verso i 1000 (e anzi oltre)... Nay'ar Chronicle!

Ehilà!! Questo è un post di ringraziamento per le 1000 visualizzazioni... bhè GRAZIE!! senza di voi non sarei stata in grado di raggiungere questo traguardo ragguardevole (traguardo ragguardevole... mi piace come suona)!! Continuate a commentare, a chiedere... a proporre! Facciamo crescere questo piccolo blog!
Mi scuso per le varie dilazioni della storia e per non aver ancora sproloquiato sulle canzoni della Disney come mi ero ripromessa... ma ora che ho l'università a cui badare... sarà quasi peggio del periodo maturità... ma io ci provo lo stesso e non abbandonerò questa mia creatura... fosse anche solo per poche persone! Tra l'altro una mia compagna di università in questi giorni sta male.... bhè... Zuzzuvellona guavisci pvesto!!!!!!!
GRAZIE ancora per essere stati con me in questi 8 mesi! Non abbandonate la creatura e non ve ne pentirete!
Grazie ancora. Buona giornata, serata... nottata (perchè no?) a chiunque legga il post... non solo ora, anche tra qualche giorno, mese, anno!
E soprattutto a voi tra i 1036 un enorme abbraccio virtuale di ringraziamento....
Mamma mia come sono stata prolissa!!! E pensare che ho continuato a dire sempre le stesse cose! Vabbè ora vi lascio... Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooo!!!!!

Ryuu della Piuma Rossa

Ehilà!! Come state? Mi siete mancati.... ma questo lo sapete già.... mmmh qui ciò che rimane della scena precedente.... spero vi piaccia... ancora grazie per i commenti... mi incoraggiano sempre a migliorare... bando alle ciance!!!

“Keichi… cos’hai in mente?” gli chiesi sconsolato,
“Sai… ho deciso di seguire il tuo consiglio: ogni tanto è piacevole prendere le occasioni che ti si parano davanti senza bisogno di inventarle…” mi rispose sorridendo e si avviò nella direzione di Nay’ar.
Mio malgrado lo seguii da lontano mentre la raggiungeva in un tratto di strada deserto. Lei stava parlando in fretta con quel suo strano gufo che le svolazzava intorno mentre apriva le ali, ma nel momento in cui stava per spiccare il volo, Keichi la prese per un braccio… Cavolo, stavano dannatamente bene insieme!
“Aspetta mio piccolo cigno! Devo parlarti”, Nay’ar al suo tocco si era irrigidita e girata di scatto, ripiegando le ali in posizione di riposo:
“Ricordo di averti già pregato di non prenderti tutte queste confidenze. Non è giornata, ho una marea di cose da fare e troppo poco tempo per farle! Dato però che sono abbastanza incline all’ascolto, se è qualcosa di importante, ti ascolterò. Parla.” gli disse freddamente liberando il braccio e dandogli le spalle. Io seguivo la scena da dietro l’angolo e avevo castato una magia che mi avrebbe permesso di rendermi invisibile. O almeno così pensavo.
“Sai, mio piccolo cigno, mi era venuta un’idea per il ballo…” rispose lui spavaldo fissandosi sulle sue ali candide e stendendo un braccio per toccargliele. Sembrava quasi incantato dalla loro purezza.
Quando toccò una delle sue piume, Nay’ar distese di scatto le ali producendo un rumore secco, come di panni sbattuti, e si irrigidì. Keichi non se ne era accorto e quindi cominciò a carezzarle l’ala distesa dicendo suadente: “… perché non ci vieni con me?”, quindi cominciò a lisciarle le penne bianche e perfette.
Lei cominciò a tremare e gli rispose con voce altrettanto tremante: “Pensavo fosse qualcosa di serio…”. Lui cominciò a seguire la conformazione ossea dell’ala e lei cadde in ginocchio: “Guarda che per me è qualcosa di serio! Dai, dimmi di sì… coraggio…”
“Lasciami le ali…” sussurrò girando la testa. Keichi rimase sconvolto: aveva le lacrime agli occhi e tremava vistosamente. Non era mai successo che qualcuna piangesse al suo tocco… o almeno questo era quello che sembrava dalla sua faccia…
“Scusa, potresti lasciarle l’ala?” chi era questo? E quando era arrivato? Come aveva fatto a mettere la mano sul braccio di Keichi senza che ce ne accorgessimo? Kei aprì istintivamente la mano e fece un passo indietro, guadagnando la libertà del braccio: “Ecco, bravo, grazie.” Disse lo sconosciuto, sorridendo amabilmente. Lo guardai meglio, avevo già visto quei capelli rosso cupo, e quello sguardo beato e tranquillo: era uno degli organizzatori… Ryuu Qualcosa… in un attimo sparì e davanti a Keichi comparve un grosso lupo rosso cupo sul dorso e sul muso, bianco dal sottogola alla punta della coda, era più o meno grande come una moto, la coda folta sventolava dolcemente… quel blu elettrico negli occhi, il colore del pelo… non c’erano dubbi: quello era la stessa persona di poco prima, questo faceva di lui un Mutaforma.
Kei ora era fermo: gli occhi del lupo dritti nei suoi, poi, come se niente fosse, l’animale si diresse tranquillo verso una Nay’ar tremante, e fu qui che Keichi mi stupì (e forse stupì in primis se stesso) perché gli si accese qualcosa negli occhi e istintivamente (credo) gli disse: “Lasciala stare!”, il lupo lo guardò con sufficienza poi diede un colpetto col muso al braccio di Nay’ar che aveva ritratto le ali e smesso di tremare. Forse era la presenza di Ryuu a tranquillizzarla così tanto… fatto sta che si arrampicò sul dorso del lupo e gli si aggrappò al lungo pelo del collo guardando Keichi con un disprezzo inspiegabile: ‘Mi sa che stavolta l’hai fatta davvero grossa amico mio…’ gli dissi mentalmente
‘E pensa che questa volta non so neanche il perché…’ mi rispose allibito. Sorrisi e tornai a guardare Nay’ar: il lupo guardò Keichi con freddezza ed estrofletté un paio di ali piumate e scarlatte: “Ciao.” Gli disse cordiale e diede un colpo d’ali per alzarsi in volo, stette in sospensione per qualche interminabile secondo e poi cominciò ad allontanarsi, fu allora che Kei si riscosse: “Ehi – gli gridò – non ho avuto la mia risposta!” Ryuu tornò indietro perché potesse sentire: “Lo so, caro. Lo so.” disse, poi si girò verso di me… che mi avesse visto? ‘Impossibile Aral, non dire scemenze – mi dissi – non può vederti!’ chiuse gli occhi e con un battito d’ali si allontanò e sparì alla nostra vista.
“Tsk! Dannata Fortuna traditrice! Com’è che con lei tutto non funziona?”
“Oh, suvvia…” gli dissi con la sua medesima intonazione…
“Ma se pensa che io abbia finito con lei, si sbaglia di grosso… ooh!Se si sbaglia… io non ho che appena cominciato…”
Mi cadde sul capo qualcosa di leggero che rimase impigliata nei miei capelli, lo presi: era una grossa piuma rossa, lunga più o meno come il mio avambraccio.
L’unica prova della presenza di Ryuu e della sconfitta di Keichi, giaceva pulsante nelle mie mani.
La misi con cura nello zaino: l’avrei conservata e protetta. Un prezioso ricordo di un giorno prezioso.

Eccoci qua... è stata una buona lettura?? spero di sì...
Cos'è successo a Nay'ar? Trovate curioso l'intervento di Ryuu...? Che fine ha fatto Cleto? Ma soprattutto: perchè Ryuu? Si preannunciano tempi difficili? Per scoprirlo non perdetevi il prossimo episodio di Nay'ar Chronicle: 'Calma prima della tempesta'! Non perdetelo!!
Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 21 settembre 2011

Una porta si apre...

Ehilà gente!! Non è un post importante, è solo qualcosa per far sapere che... no, non ve lo dico... ma sì ve lo dico... anzi no, non ve lo dico... e vabbè, se lo volete sapere così tanto allora ve lo dico: SONO STATA AMMESSA ALL'UNIVERSITA'!!!!! E' una cosa... WOA!! Avevo fatto il test ma non ero sicura di averlo passato... anzi, pensavo di averlo ciccatodibbrutto!! E invece 'stamattina sono uscite le graduatorie e c'era scritta una sola piccola parola: 'ammessa' tutto minuscolo... la cosa iper positiva è che anche la mia migliore amica è stata ammessa nell'università che voleva però lei l'ha scoperto ieri! Che ingiustizia!!!
Pensavo di essere fuori dalla scuola per ancora un po' e invece... le lezioni cominciano questo lunedì...!!! AAAAHHHHH! Devo fare tutto di fretta!! Pagamenti, immatricolazione, smadonnamenti vari (eh sì qui una grande citazione ci stà)!!! WOOOOOOOOOOOOOOOOAAAAAAAAA!! bhè visto che sono di fretta vi lascio, ma prometto che la storia nel prossimo post si complicherà non poco... ma a voi è così che piace no?? XP
Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!

domenica 11 settembre 2011

L'angelo, la Tigre e il Dragone

Ehilà!! Come va? Ecco il post che molti aspettavano!! Non perdetevi le note a fine post! servono per capire una scelta che ho fatto!!

Avevo lo sguardo perso nel vuoto quando entrarono, ridendo e scherzando come al solito… li invidiavo, e li invidiai ancora di più quando, girandomi verso Keichi per parlargli, lo vidi avvolto nelle ragazze. Mi chiesi come facesse a mangiare e la sua risposta non tardò ‘Sai amico mio… c’è chi può e chi non può… e io può’,
‘Non sempre, mi sembra…’ ribattei  gelido, ‘Se non ricordo male qualcuno che non cade c’è…’
‘Ma non mi perdo d’animo e vedrai che prima che tu te ne accorga, anche lei cadrà ai miei piedi. Ci puoi scommettere.’ Quanto avrei voluto fargli una linguaccia! Peccato che fosse decisamente troppo fuori luogo.
Seguii le prime ore di lezione con poco zelo e quando ci congedarono per l’assemblea feci un sospiro di sollievo.
 Io e Keichi ci avviammo verso la piazza passando da dietro l’edificio, stranamente eravamo solo in due: niente oche starnazzanti o altre cose del genere e nessun passante, sembrava che chiunque volesse passare da lì cambiasse idea all’improvviso.
Si rigirò un foglio ripiegato (IL foglio ripiegato) tra le dita: “Sei spregevole” gli dissi
“Naaa, solo furbo, amico mio.” Mentre lo diceva, avvistai una figura familiare in lontananza, evidentemente anche la figura ci avvistò perché in un battito di ciglia ci fu di fronte: era Shaoran.
“Ehilà, damerino playboy,” esordì, non si annunciava niente di buono “io so – continuò – che tu, hai un foglio che appartiene ad una mia cara amica, c’è un disegno sopra, un vestito, per essere precisi. Non so perché ce l’hai tu, non mi interessa, ma lo rivoglio” Keichi non si scompose minimamente, come se si aspettasse qualcosa del genere e gli rispose educato:
“Tu sei Shaoran Li, se non ricordo male… bhè effettivamente ho trovato un foglio e avevo intenzione di restituirlo alla piccola Nay di persona prima dell’assemblea” appena sentì ‘piccola Nay’ strinse i pugni ma restò sorprendentemente calmo:
“Ti ringrazio anche a nome della mia amica. Ora puoi restituirmelo.”
Era irritato. Era MOLTO irritato, era come se si potesse vedere la figura di un dragone alle sue spalle, mentre per Keichi, bhè lui sembrava avere alle spalle una grossa tigre… sarà un cliché ma descrive bene. Facevo saettare lo sguardo dall’uno all’altro, pronto ad intervenire se fosse stato il caso. E, dopo tutto, quasi certo di fallire.
“Non vedo perché dovrei dare a TE, quello che stavo per darle IO” già… perché?
“Perché, caro il mio Psionico? Due motivi: 1) con me i tuoi trucchetti non funzionano… il mio sangue Protoss, sai; e 2) tu non vuoi che ti odi per sempre perché ha scoperto che le hai rubato quel prezioso foglio… no?” non aveva tutti i torti…
“Il foglio di Nay’ar io l’ho solo trovato…” disse sulla difensiva “E poi ammettilo: ti fa comodo ridarle il modello! Era il tuo no?”
“Effettivamente, sì. Mi fa molto comodo avere di nuovo la bozza di un mio vestito, ma ricordati che una bozza, mal che vada si ridisegna e a me non sembra di aver nominato Nay’ar in tutta la faccenda. Quindi se davvero l’hai trovato come dici… dammelo così non rischio di raccontare una fesseria alla mia amica…” terminò con sguardo trionfante. Pareva però che Keichi non avesse ancora finito:
“Mettiamo il caso che l’amica di cui stai parlando sia proprio Nay’ar… tu sei il suo migliore amico… perché gettarmela tra le braccia? Perché farla entrare nella tana della tigre? A te conviene screditarmi, non aiutarmi…” socchiuse gli occhi, non aveva tutti i torti. Ero curioso di sapere come avrebbe risposto Shaoran:
“Oh, ma io non ti sto aiutando… mi sto limitando a non ostacolarti. Questa già di per sé è una grande concessione da parte mia, ma forse dimentichi che io conosco Nay’ar e so che ai suoi occhi ogni tuo gesto contribuisce a screditarti, non c’è bisogno che io infierisca. Ora dammi il foglio, sempre per favore, è chiaro”.
Keichi aveva perso, corrugò le sopracciglia e suo malgrado, diede il foglio a Shaoran che lo ringraziò con un sorrisetto trionfante e si allontanò con la stessa velocità impressionante. Ero certo che Keichi stesse tramando vendetta, anche senza il suo commento a mezza voce: “Maledetto ragazzo…”
“Sono piacevolmente sorpreso dalla scoperta che anche le occasioni create, sfumano come le altre…” dissi sarcastico:
“Sta’ zitto, Aral” sibilò.
Mi sembrava leggermente irritato… ma solo leggermente…
Dopo aver preso posto cercai Nay’ar tra quelli del terzo anno. Appena la vidi non potei fare a meno di attirare l’attenzione di Keichi sulla scena: quando Shaoran le diede il foglio lei gli si tuffò tra le braccia, era davvero felice, gli si staccò di dosso, controllò il foglio e gli si rituffò addosso. Lui dal canto suo le carezzava i capelli come si fa a un cane. All’improvviso sentii un fischio nella testa: Keichi era mooolto arrabbiato, di conseguenza aveva meno controllo sulle sue capacità, di conseguenza… un sacco di mal di testa per me…
“Keichi!” provai a chiamarlo. Niente. Allora gli pestai il piede e lui si riscosse chiedendomi scusa. Gli risposi comprensivo: “Non ti preoccupare, mi sono offerto io volontario, tu non hai colpa…” fui interrotto dal rettore aveva preso posto sul palco tra gli applausi di tutti e cominciò: “Uh! Uh! Grazie miei cari e buongiorno a voi! Sono felice che ci siate tutti oggi.” L’Accademia di Paprel rispose all’unisono: “BUONGIORNO SIGNOR RETTORE!” semplicemente impressionante.
“Uh! Uh! Grazie. Siamo qui al completo oggi e me ne compiaccio, me ne compiaccio! A questo punto possiamo dare il benvenuto ufficiale agli studenti in visita!”
“BENVENUTI!” semplicemente impressionante.
“Benvenuti, benvenuti davvero! E ora passiamo alle cose importanti: per festeggiare l’arrivo degli studenti, con i presidi abbiamo deciso di organizzare un bel ballo studentesco! Non siete contenti?” che? Un ballo? Oh, no… no, no, no, no, no. Non ci volevo andare!
“Per di più, questo evento sarà obbligatorio per tutti, i ragazzi invitano le ragazze, com’è giusto che sia. Le ragazze possono rifiutare lo stesso partner solo due volte. Uh! Uh! Consiglierei però a chi è stato rifiutato la seconda volta, di non forzare l'invito, se si vuole divertire alla festa, ok? Calmi, calmi miei cari!” disse per zittire il brusio creato dallo sgomento generale. Keichi stava sorridendo… brutto segno ‘Oh suvvia!’
‘Cambi umore in fretta eh?’  sicuramente rispose ma lo ignorai.
“L’organizzazione sarà lasciata, a sorpresa, a 10 studenti di questa Accademia: salgano sul palco gli allievi Tsubasa, Li, Kagurazawa, Keber, Lent, Jack, Kuri, Adous, Qu e Takishima!” vidi le 10 persone in questione avvicinarsi al palco con espressione a metà tra l’incredulo e il rassegnato:
“Dovete sapere, cari ragazzi, che non sono nomi scelti a caso. Sono certo che tutti conoscete il festival di fine anno organizzato da due anni a questa parte.” Certo che lo conoscevo! Era stata una delle ragioni per cui mi ero iscritto all’Intercultura! Dicevano che era la fiera scolastica migliore della galassia! E per di più gli organizzatori erano un pugno di studenti che montavano tutto e organizzavano tutto alla perfezione! E ora avevo un brutto presentimento…
“Ebbene, so che la conoscete! Sappiate che gli organizzatori di quegli splendidi festival sono proprio queste 10 persone!!” rimasi a bocca aperta… perché il CAMPUS INTERO girava intorno a loro? Si allinearono sul palco:
“So che non sembra possibile che così poche persone possano seguirne così tante, ma vi assicuro che sarà un successo! Questo è quello che mi aspetto da loro e loro, non mi deluderebbero mai… ma ora, a loro la parola!” si guardarono tutti tra di loro e poi tutti guardarono Nay’ar che sospirando si avvicinò al microfono:
“Ancora benvenuti a tutti! Sono Nay’ar Tsubasa, del 3° anno, qualcuno mi conosce per l’aiuto che do ogni tanto ad alcuni club, come quello di cucito e di tiro con l’arco a piedi e a cavallo. Per quanto riguarda i dettagli tecnici del ballo, come ora luogo e tema, saranno appesi in tutte le bacheche scolastiche, comprese quelle della mensa tra un paio di giorni. Se qualcuno di voi dovesse avere qualche idea costruttiva per la realizzazione del progetto, potrà farcela avere scrivendola e imbucandola in una scatola che sarà posta all’entrata della mensa. Grazie e a voi auguro di trovarvi bene qui.” un leggero applauso seguì il suo allontanarsi dal microfono e accolse il rettore mentre tornava al suo posto:
“Grazie Tsubasa Uh! Uh! Dichiaro conclusa l’assemblea, avete il resto dell’ora libera, poi tornerete in classe. Approfittatene per fare le coppie! Uh! Uh! Buona fortuna giovanotti!”
Il rettore si allontanò dal microfono e si avvicinò a Nay’ar e gli altri, lei annuì un paio di volte, si stupì, si rabbuiò, e poi rispettosamente fece un mezzo inchino prima di allontanarsi dal palco passando davanti a me.
La luce del sole che la colpiva la faceva sembrare un angelo, il mio Angelo personale: puro, gentile disponibile e… inarrivabile.
Quest’ultima consapevolezza non fece che infittire la trama di quel curioso manto che sembrava stesse cominciando a tessersi sul mio cuore, e si sommò a ciò che avevo provato quella mattina, vedendola sporcarsi di terra umida di rugiada.
A pochi centimetri da me uno schiocco di lingua, mi avvertì che lui aveva un nuovo piano…

Allora, che ne pensate? Vado a spiegare perchè Shaoran è il Dragone: in cinese Shaoron vuol dire Piccolo Drago come storpiature viene fuori Shaoran, che però è più di un Piccolo Drago... è un dragone! ed ecco spiegata la scelta (e poi i fan di Starcraft I coglieranno anche altro...).
Qual'è il nuovo piano di Keichi, e perchè Nay'ar era così scossa dopo aver parlato col rettore? e con chi andrà al ballo?? questo e altro nella prossima puntata di Nay'ar Chronicle: "Ryuu della Piuma Rossa"! non perdetelo! Al prossimo post! Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!